«Mi chiamo Ommulbanin, vivo in Afghanistan, sono nata nel 2000 e ho lavorato duro per aiutare la mia famiglia e studiare». Ventuno anni, un libro tra le braccia, Ommulbanin Adeeb percorre una delle stradine che portano sulla via principale di Kart-e-Char, quartiere a sud-ovest del centro, nell’area universitaria. Passeggia con due amiche. È l’unica disposta a commentare l’annuncio fatto tre giorni fa al ministero per la Promozione della virtù e la prevenzione del vizio: velo integrale obbligatorio per tutte le donne, solo gli occhi liberi. Consigliato il chadori (burqa per noi, ndr) che i Talebani reinventano come «abito tradizionale». «NO,...