«I sogni se li trasformi in progetti si realizzano». A cavallo tra la densità del 2020 e la speranza del 2021, su Instagram, sono incappata in un profilo femminile e femminista di una talentuosa disegnatrice, Enrica Mannari, che quasi quotidianamente dedica immagini e spunti di forte ispirazione a chi la segue. L’artista comunicava questo concetto con uno sfondo azzurro sovrastato da stelle. Cenerentola insegna che «I sogni son desideri d felicità» ma non le avevano dato il tempo di dirci come realizzarli nel concreto. Lo stiamo imparano tutti, ogni giorno di più e forse anche spinti dai calci nel sedere di una pandemia, che il sogno da sé non basta, ma un progetto…un progetto è sì qualcosa di fondamentale.

E quindi: Ulrike Beisler è una gentile signora tedesca che da anni vive in Italia, paese di cui è innamorata così come lo è stata e lo è dell’uomo per cui decise di stabilirsi definitivamente qui. Lei e Corrado Cirielli, oggi chirurgo cardiovascolare di fama, si conobbero a Bologna mentre entrambi studiavano all’università. Tedesca di Monaco di Baviera, laureata in letteratura tedesca, letteratura comparata e Filosofia, ha maturato una lunga esperienza lavorativa all’interno di diverse case editrici in Germania, a Baltimora (Usa), dove ha vissuto per alcuni anni insieme al marito. Ma fu lei a decidere, una volta diventata mamma, che era cosa buona e giusta per i suoi due figli crescere con una cultura italiana di base. Questo ci dice molto di Ulrike e anche del rispetto che spesso non siamo consci di suscitare negli stranieri.

Il suo percorso da editrice è nato nel 2002 nella cucina della sua casa di Roma, al piano di sotto dell’abitazione al capolinea del tram 8. La mela cade ma troppo lontana dall’albero e questo vale certo per lei: la sua famiglia infatti è proprietaria da tre generazioni della Carl Hanser Verlag, la casa editrice indipendente tedesca che da decenni annovera fra le sue fila le voci più importanti della narrativa e della saggistica contemporanea. Il nonno materno Carl Hanser la fondò a Monaco di Baviera dove iniziò a pubblicare grandi autori (Georg Britting, Feodor Stepun) dal 1928.

Prima del 1933, con l’ascesa di Hitler, aveva già affiancato una casa editrice scientifica per non trovarsi mai a dover pubblicare autori che gli venissero imposti: «Questa biunivocità è stata la strategia vincente-racconta Ulrike-ricordo bene le giornate passate con i miei nonni Carl e Lieselotte negli anni 80, si discuteva in maniera animata di qualunque tematica culturale. Finivamo sempre per consultare montagne di volumi del Brockhaus. Alla fine degli anni 90 mio fratello Wolfang iniziò a dirigere la casa editrice scientifica, nel giro di un ventennio da casa editrice di medie dimensioni si è trasformata in un nutrito gruppo editoriale dalle differenti sfaccettature programmatiche».

Carl Hanser Verlag resta una delle pochissime case editrici di grande dimensione in possesso di una famiglia ed è sempre stata, insieme a Suhrkamp, il riferimento dell’editoria tedesca, sia per autori tedeschi che internazionali (Herta Müller, Reinhard Jirgel, Joseph Roth, Milan Kundera, Elias Canetti, Joseph Brodskij, Isaac B. Singer, Jorge Luis Borges, Lars Gustafsson, Bruce Chatwin, Orhan Pamuk, Susan Sontag la gran parte dei quali Premi Nobel per la Letteratura e, last but not least, gli italiani: Italo Calvino, Primo Levi e Umberto Eco).

Ulrike si è buttata sulla letteratura per ragazzi: «L’idea è maturata agli inizi del 2000, era un periodo fertile di fermento culturale, c’erano pochi editori specializzati ma si respirava un’aria nuova, la volontà di progettare albi illustrati e di qualità mirati ai bambini-ragazzi. Un po’ come aveva fatto dieci anni prima in Germania la Hanser Kinderbuch». E così nacque la Beisler Editore. La relazione professionale più importante è quella con l’editor Chiara Belliti, che chiama «il mio angelo custode» con la quale è scattata una sinergia profonda, «il suo contributo è fondamentale sia per la narrativa che per la revisione di albi illustrati: tradurli è la cosa più difficile perché ogni parola deve essere quella giusta poiché la musica della lingua deve iniziare a suonare soprattutto nelle orecchie di chi legge. Chiara l’ho conosciuta che ero alle prime armi, mi ha offerto il suo aiuto ed è diventata sempre più importante nel progetto. Una delle sue qualità è che dice sempre ciò che pensa, senza complimenti e in qualche modo è una sfida per me».

Due amiche, quindi, una spontanea e l’altra riflessiva che da anni attuano un gioco di squadra vincente, come spiega Belliti: «Ulrike ha un fiuto speciale, è un’esploratrice. Escono i libri in cui crediamo. Un caso emblematico è quello di Desperado di Ole Könnecke (di cui è traduttrice ufficiale in Italia). Era un western che ho fortemente voluto. Ulrike non era convinta, secondo lei il western è un genere superato, i ragazzi oggi corrono veloci, hanno altre visioni. Vogliono gli eroi. Questa è la storia di un bambino come tanti che vive nelle praterie americane e parte con il suo cavallo Desperado alla ricerca della maestra scomparsa, rapita da un cattivo che vuole sposarla. Mentre lei preferisce di no. Mi piace sottolineare il concetto di normalità di una storia delicata sul senso della vita e sul bene, su quello che è giusto fare perché si è umani, ed esserlo implica avere delle responsabilità, fin da piccoli. Il libro ha avuto un grande successo e si è aggiudicato anche il premio Andersen quest’anno. Grazie alla fiducia che mi ha dato Ulrike, è questo il cemento del nostro rapporto, è l’affinità elettiva di Goethe. Partecipiamo con le nostre storie al cambiamento, le storie salvano la vita e traghettano attraverso le tappe dell’esistenza».

Beisler ha vinto, con il progetto «European Project to Translate and Disseminate Children’s Book and Audiobooks» (Edita), il bando europeo della European Commission Eacea (Education, Audiovisual and Culture Executive Agency). Il progetto è nato per premiare chi contribuisce alla traduzione e diffusione di autori rinomatissimi nei loro paesi di lingue minori, ma sconosciuti all’estero. Edita durerà fino al 2022 e prevede diversi titoli tra cui: Mule Boy di Øyvind Torseter: un graphic novel premiatissimo in Norvegia, Germania e Francia ma sconosciuta qui; inoltre c’è il libro dello svedese Anton Bergman, The worlds mostest Ester, dal quale verrà creato uno spettacolo teatrale con i ragazzi delle scuole e poi Alaska dell’olandese Anna Woltz che ha vinto premi in patria, dal suo libro Tess e la settimana più folle della mia vita è stato tratto un film presentato con successo a Berlino e New York.

Beisler ha sovvertito l’approccio all’audiolibro: «Secondo la mia filosofia arricchisce ogni nuovo libro pubblicato, non è un oggetto indipendente. La versione audio è sempre associata alla cartacea senza costi aggiuntivi. Ho voluto trovare una forma di lettura completa che non lasciasse indietro nessun bambino, è un modo per essere d’aiuto a tutti e anche a quei ragazzi e bambini dislessici o con difficoltà nella lettura e anche per quei bambini stranieri che iniziano a frequentare le nostre scuole».