La Lega, sconfitta giuridicamente in tribunale e politicamente con la partecipazione di migliaia di cittadini, prova a difendere il regolamento discriminatorio del comune di Lodi. Lo fa il ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, che dice di rispettare la sentenza del Tribunale di Milano, ma di non condividerla: «Non penso ci sia stata discriminazione».

Lo fa il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, secondo cui si tratta solo di visioni diverse: «Ognuno la pensa a modo suo, i giudici hanno la loro visione, altri hanno visioni diverse». Ora però il regolamento dovrà essere modificato dopo che il tribunale lo ha bocciato certificandone il carattere discriminatorio.

Quel regolamento escludeva di fatto dalle tariffe agevolate di alcuni servizi scolastici come la mensa e lo scuolabus i figli di genitori provenienti da paesi extra Unione europea. Le norme e la burocrazia piegate all’ideologia leghista che la Lombardia conosce da anni.

Lodi e le altre, perché il comune lombardo non è l’unico in regione ad aver adottato un regolamento di quel tipo grazie alle linee guida approvate dalla giunta di centrodestra dell’ex presidente lombardo Roberto Maroni alcuni fa.

A Vigevano, comune di più di 60mila abitanti in provincia di Pavia, è in vigore dal 2015 un regolamento di quel tipo. «Leggeremo bene la sentenza e la confronteremo con il nostro regolamento», dice Amalia Trifogli dell’associazione L’Articolo Tre Vale Anche Per Me. «Sono tre anni che diciamo che questo regolamento è ingiusto e iniquo. Qui a Vigevano abbiamo lentamente aiutato i nostri concittadini stranieri a produrre i documenti necessari ma alcuni bimbi restano fuori, come quelli pakistani, che non mangiano con gli altri», aggiunge.

Il caso di Vigevano non riuscì a raggiungere le cronache nazionali, ora però questa sentenza dà forza a genitori e associazioni. «Ci sono paesi che non sono in grado di fornire i certificati, come la Bolivia e il Pakistan – continua Amalia Trifogli – Sapevamo che questo regolamento era ingiusto, sono sicura che le opposizioni in consiglio comunale a Vigevano ora riporteranno il tema all’ordine del giorno, l’amministrazione non potrà fare finta di nulla». Vigevano non è da sola, altre segnalazioni arrivano da Palazzo, in provincia di Bergamo, da San Giuliano Milanese, da Castel Covati.

A Lodi intanto sguardi bassi tra i leghisti della maggioranza. «In consiglio comunale gli sguardi dei consiglieri di maggioranza giovedì sera erano bassi – racconta Stefano Caserini della lista d’opposizione 110&Lodi –perché la sconfitta è stata bruciante e il castello di bugie che avevano costruito, basato sulla loro presunta interpretazione corretta delle legge, è crollato. Si è capito che questa sentenza è stato un colpo duro per loro».

Che cosa succederà ora? «Abbiamo chiesto di portare la modifica del regolamento nel prossimo consiglio comunale – continua Caserini – Nel frattempo vogliamo capire come le persone che si sono vista rigettata la domanda d’accesso alle tariffe agevolate potranno accedervi».

Per i sindacati questa sentenza è un segnale da cogliere a livello nazionale. «Una prima significativa vittoria contro l’ondata di azioni discriminatorie che si sta diffondendo anche nelle scuole», ha commentato la Cgil. «Una vittoria della legalità e della ragionevolezza», ha scritto invece su Twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.