Erminia Guastalla, specialista SEO de ilfattoquotidiano.it, racconta la sua esperienza.

Tu sei una SEO manager e una giornalista. Com’è successo che un quotidiano online si sia accorto di aver bisogno di te?

Bisognerebbe chiederlo al direttore Peter Gomez. Ma credo che una realtà più piccola e giovane rispetto a quella delle grandi corazzate dell’informazione sia stata più lungimirante e pronta ai cambiamenti. Hanno capito che c’era una fetta grossissima di lettori da conquistare, quelli che si informano attraverso i motori di ricerca senza essere legati a questa o quella testata e che per raggiungere questa enorme platea di potenziali lettori non bastava soltanto rivolgersi a un’agenzia che ottimizzasse il sito una volta per tutte, ma era necessario un lavoro quotidiano gomito a gomito con la redazione. E per fare ciò serviva una figura che avesse ben presente le dinamiche e le modalità lavorative di una redazione giornalistica. E così eccomi qui, a ilfattoquotidiano.it dal 2012.

Come funziona, in pratica, il tuo lavoro?

È un’attività molto sfaccettata. Ovviamente, la prima cosa che ho fatto mettendomi a lavoro sul sito è stato ottimizzarlo tecnicamente in modo che fosse ben indicizzato e posizionato. Questa attività necessita di un monitoraggio costante nel tempo. La seconda cosa è stata «evangelizzare», se così si può dire, i giornalisti alle buone pratiche SEO. Poi c’è tutta la parte di lavoro redazionale quotidiano che consiste nell’individuazione dei temi «caldi» del giorno, da proporre alla redazione (che valuta di quali occuparsi), nel monitoraggio dei titoli e dei testi degli articoli del sito, che devono essere il più possibile ottimizzati, nel controllo costante e continuo del posizionamento delle notizie nei risultati di ricerca e del traffico in arrivo, monitorato in tempo reale.

Come si integra con il lavoro la redazione?

Il lavoro della redazione è fondamentale per la buona riuscita del lavoro del SEO e direi che piuttosto è il SEO manager a doversi integrare bene con il lavoro della redazione.

Quali sono state le difficoltà che hai incontrato? Come le hai/le avete superate?

Direi senza dubbio far entrare la mentalità SEO all’interno della redazione giornalistica, ma non la chiamerei difficoltà. Piuttosto una sfida.

Conosci altri giornalisti-SEO che lavorino per realtà «mainstream»?

Sicuramente ci sono tanti bravi giornalisti-SEO, che conosco, nelle realtà native digitali come Blogo e Nanopress, da cui provengo. Probabilmente ci sono anche nelle testate tradizionali, ma non li conosco.

Come spiegheresti a un giornalista perché la SEO è importante per il suo lavoro? E ad un lettore?

Al giornalista direi che è un’arma in più per raggiungere il maggior numero possibile di lettori. Al lettore direi invece che la SEO è, o dovrebbe essere, uno strumento al suo servizio. Per fargli trovare ciò che cerca nel minor tempo possibile.

Secondo te si parla a sufficienza e con cognizione di causa di SEO nel mondo del giornalismo italiano?

Direi di no, la SEO è ancora vista come un qualcosa di misterioso o che possa danneggiare il giornalismo «duro e puro». Ma in realtà è solo uno strumento, che può essere usato bene o male.