Mai sottovalutare Super Mario, anche se l’italico idraulico baffuto ha più di trent’anni. Il simbolo di Nintendo invecchia bene come una bottiglia di Barolo e sebbene sia un’icona dei videogame non si è mai impaludato in una statica dimensione iconoclasta e continua a meravigliare, ricordandoci il significato di videogiocare e cosa c’è di amabile in questa attività virtuale che non è una perdita di tempo ma un motore che di “tempi” ne crea tanti, dandoci l’illusione di vivere più vite.

L’ennesima dimostrazione della statura stellare di questo piccolo grande uomo è Super Mario 3D World, appena uscito per Wii U, un videogioco che, nell’ovvia carenza di titoli dell’alba della nuova generazione di console, brilla come una dei tanti astri verdi che si nascondono nei suoi livelli. Quindi se vi dicono che “è il solito Mario” rispondete sprezzanti a tale insinuazione perché è vero che le imprese virtuali dell’idraulico si possono anche non amare ma sono sempre e comunque da rispettare, perché senza di lui il mondo dei videogame sarebbe più triste e vuoto.

Super Mario 3D World inizia con un deflagrante colpo di scena: la principessa Peach non viene rapita! In realtà è già successo, come nel favoloso e onirico Super Mario Bros. 2, ma è sempre uno shock ed è una cosa che può sembrare sciocca solo a chi non ha mai giocato con Mario. Il non-rapimento di Peach possiede una ridente carica rivoluzionaria che andrà ad influenzare tutta la nuova avventura, così ricca di invenzioni e sublimi variazioni sul tema fisso del platform mariesco che solo quando si posa il controller si possono infine razionalizzare, perché giocando si è intellettualmente distratti dalla gioia di viverle. Questa volta ad essere rapite sono le abitanti del mondo delle fate, teneri esserini che funzionerebbero bene come peluche nel letto di un bambino di due anni: l’orrendo Bowser, l’arci-nemico della saga, è penetrato con i suoi alleati nel loro mondo iper-fiabesco per sottometterle ai propri biechi fini.

Tutto qui, dopo quest’introduzione poetica e minimale si inizia immediatamente a giocare e le dita -anche quelle del giocatore più maturo che si allenano con i virtuosismi ludici di Mario dai tempi remoti del suo esordio- ricordano subito come controllare al meglio i movimenti del personaggio, nella stessa maniera in cui un pianista riconosce istintivamente il tono e lo stile di uno spartito che non ha mai eseguito quando questo è composto da un musicista di cui ha già suonato altre opere.

A chi non è avvezzo a Super Mario, perché preferisce recarsi in altri luoghi dell’universo virtuale dei videogiochi, può sembrare fanatismo lo “sconsiderato” fervore di chi ne esalta la bellezza e la potenza d’intrattenimento, ma non lo è, perché è amore o il ricordo di un amore che si ritiene perduto e che inaspettato risorge con la stessa intensità con cui nacque.

Molte sono le novità che vestono di abiti primaverili Super Mario 3D World, tra le tante c’è il nuovo costume da gatto che dona all’idraulico poteri da felino, utili per arrampicarsi e raggiungere zone elevate. Poi c’è la possibilità di cogliere caramellose ciliegie che duplicano il protagonista o di indossare strani blocchi con vari poteri che lo trasformano in cannone ambulante o in lanterna magica. Soprattutto ci sono tante micro-novità che influenzano la metodologia con cui si esplorano i livelli, che sono un capolavoro di game-design; tra queste ce ne sono alcune che fanno leva sullo schermo touch-screen del controller del Wii U come, ad esempio, muovere piattaforme agendo sulla sua superficie. Da citare gli enigmatici livelli in cui si controlla il funghetto Toad alla ricerca di stelle all’apparenza impossibili da prendere a causa della scarsa abilità del personaggio e in cui bisogna ruotare il punto di vista per rivelare sentieri prima invisibili.

Se Super Mario 3D World è spassoso da vivere da soli diventa irresistibile se giocato in multiplayer con altri tre compagni di salto che impersonano personaggi diversi, tra cui Luigi e Peach. Ogni carattere giocabile possiede abilità e caratteristiche diverse che consentono di variare l’esperienza ludica e di mettere alla prova il proprio talento.

Bellissimo da vedere e da ascoltare Super Mario 3D World è un gioco che può essere davvero impegnativo, se non si cede alla lusinga della “foglia doro” che compare dopo troppe sconfitte per facilitarci il compito. Malgrado l’esistenza di questo espediente, completare -che non vuole dire solo arrivare alla fine- il nuovo Mario richiede ore e ore di esaltanti fatiche e vertiginosi equilibrismi che ribadiscono che la difficoltà è un elemento fondamentale nei videogame in una maniera più naif e meno drastica, ma altrettanto letale, del micidiale Dark Souls.

Se temete che i videogiochi siano diventati un luogo troppo oscuro, violento, accademico e insulso prendete per mano Mario, vi rivelerà così tante meraviglie che sembrerà la prima volta che viaggiate con lui. E se non l’avete mai conosciuto allora non lo dimenticherete più.