I consultori di Planned Parenthood hanno deciso di non accettare più i finanziamenti federali per non dover essere costretti a rispettare la regola imposta ia Trump che impedisce di parlare con i pazienti dei servizi di aborto.

Alexis McGill Johnson, presidente ad interim dell’organizzazione, ha dichiarato che la regola è «non etica e pericolosa» e che Planned Parenthood continuerà la battaglia in tribunale. I critici sostengono che una regola che vieta alle cliniche di pianificazione familiare finanziate dai contribuenti di discutere l’aborto con i propri pazienti, o di indirizzare i pazienti a cliniche che praticano aborti, avrà una ricaduta negativa soprattutto sulle vite delle persone a basso reddito, le comunità di colore, chi non ha un’assicurazione medica e chi risiede in zone rurali.

Planned Parenthood riceveva circa 60 milioni di dollari l’anno attraverso il programma governativo noto come Title X. Questi fondi permettevano al gruppo di fornire ogni anno a oltre 1,5 milioni di donne con un reddito basso servizi come il controllo delle nascite e test di gravidanza, nonché screening per malattie a trasmissione sessuale, carcinoma mammario e uterino.

In alcune comunità rurali, Planned Parenthood è l’unico fornitore di questo tipo servizi. In Stati come lo Utah, dove Planned Parenthood era l’unica organizzazione a ricevere fondi dal Title X, e il Minnesota, dove Planned Parenthood serviva il 90% dei pazienti, coloro che cercano assistenza dovranno affrontare lunghe attese per avere appuntamenti necessari e spesso urgenti, mentre altre pazienti dovranno posticipare le cure o addirittura rinunciarvi.

La decisione del gruppo di smettere di accettare le sovvenzioni governative è stata festeggiata dai gruppi anti-aborto che da sempre cercano di privare Planet Parenthood dei sostegni federali: «È una vittoria tanto attesa che darà energia alla base del movimento per la vita», ha dichiarato Jeanne Mancini, presidente di March for Life.

Alexis McGill Johnson nella sua dichiarazione ha affermato: «Quando si ha una regola non etica che limita ciò che possiamo dire ai nostri pazienti, diventa davvero importante non accettare di essere nel programma».

L’amministrazione Trump, da quando è in carica, ha costantemente spostato i programmi sanitari federali nella direzione conservatrice, riportando in auge la promozione dell’astinenza nei programmi di prevenzione delle gravidanze adolescenziali, o la concessione di esenzioni alla copertura assicurativa per il controllo delle nascite per i datori di lavoro che fanno obiezione di coscienza.

La revoca dal Title X, comunque, non priverà Planed Parenthood di tutti i finanziamenti del governo, obiettivo a lungo termine di molti conservatori: i dati del rapporto annuale 2017-18 del gruppo, infatti, mostrano che l’organizzazione ha ricevuto circa 500 milioni di dollari da Medicaid, il programma sanitario federale e statale per le persone a basso reddito.

L’effetto immediato di questa sospensione governativa non è ancora chiaro e può variare a seconda dello Stato. Hawaii, Illinois, New York, Oregon e Washington hanno dichiarato che non parteciperanno al Title X in questa nuova forma che comprende la regola discriminante, Massachusetts e Maryland hanno approvato leggi che hanno essenzialmente lo stesso effetto.

Planned Parenthood si aspetta, ora, che alcuni Stati amici sopperiscano parte del denaro federale. La spaccatura tra due Stati uniti a diverse velocità di libertà e diritti continua ad approfondirsi.