Tra le misure più citate dal rapporto Ipcc al fine di mitigare l’effetto del cambiamento climatico sulle terre coltivate c’è la riforestazione, per sfruttare la capacità degli alberi di assorbire anidride carbonica dall’atmosfera. Eppure, nel capitolo che elenca le priorità strategiche, la riforestazione non è in cima alla lista. Una svista, o una scelta deliberata?

Negli ultimi mesi, il tema è stato oggetti di molti studi. Uno di quelli che hanno fatto più discutere è stato pubblicato a luglio sulla rivista Science, a firma dei ricercatori del Politecnico di Zurigo guidati dall’inglese Thomas Crowther.

Lo studio sostiene che sul pianeta ci sono 900 milioni di ettari di terreno che potrebbero ospitare foreste in grado di assorbire da sole i due terzi delle emissioni globali. Ma non è così facile piantare cinquecento miliardi di alberi e aspettare qualche decennio per vederli crescere. E poi la metà degli ettari si trova in paesi come Russia, Brasile, Cina e Usa in cui, tra incendi e abbattimenti, si registrano invece i massimi tassi di deforestazione.

Piantare alberi, poi, ha un impatto sul clima molto diverso a seconda della latitudine. Alle latitudini maggiori, dove il suolo è spesso coperto dalla neve, l’impatto degli alberi può addirittura essere controproducente. Infatti, rispetto a un terreno imbiancato la vegetazione scura assorbe più energia luminosa. Il riscaldamento del suolo e dell’atmosfera soprastante può addirittura superare l’effetto benefico dell’anidride carbonica catturata dalle foglie. Inoltre, piantare specie non-native può alterare gli equilibri degli ecosistemi e, in definitiva, diminuire la loro capacità di assorbire anidride carbonica. E laddove si piantano foreste, il suolo non è più disponibile per altre pratiche sostenibili e altrettanto necessarie, come la produzione di bioenergie a basse emissioni di gas serra.

Gli alberi, dunque, non rappresentano una soluzione globale. Non a caso, come ammette anche l’Ipcc, il programmi internazionali idi riforestazione finora hanno dato risultati deludenti. Uno dei messaggi più importanti dell’Ipcc riguarda la necessità di integrare tra loro soluzioni diverse, scegliendo caso per caso il mix più opportuno. Pensare globale, agire locale.