Guai giudiziari per il presidente della giunta sardo leghista Christian Solinas. Il sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Cagliari, Andrea Vacca, ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del governatore della Sardegna, dell’assessora agli Affari generali e al personale Valeria Satta e della capo di gabinetto Maria Grazia Vivarelli.

L’inchiesta si riferisce alle nomine di due direttori generali: Silvia Curto alla presidenza e Antonio Belloi alla guida della Protezione civile. La notizia, anticipata dal periodico online Indip, è arrivata a quasi un anno dalla chiusura dell’indagine avviata dopo le nomine. L’atto non è stato notificato agli interessati che verranno informati solo quando sarà fissata l’udienza preliminare. Il presidente della Regione Sardegna – difeso dall’avvocato Salvatore Casula – è indagato per abuso d’ufficio, mentre all’assessora Satta è indiziata anche di tentata concussione.

Gli accertamenti della Procura erano nati dalla decisione di nominare alle direzioni generali l’avvocata Curto e l’ingegnere Belloi, una scelta che aveva fatto scattare polemiche e proteste da parte anche dei sindacati dei dirigenti regionali. Secondo il pm e la Guardia di finanza le nomine sono state effettuate in assenza dei titoli necessari in capo ai prescelti e dopo una presunta pressione su chi doveva garantire la legittimità della decisione: il direttore generale del personale. Vivarelli avrebbe spinto il dg a contro firmare l’atto di legittimità della nomina di Belloi; Satta avrebbe provato a convincerlo in seguito con pressioni a mettere la sigla in un identico documento. Sulla vicenda era stato depositato anche un ricorso al Tar ed era stata poi emanata una legge regionale, la 25 del 2019, composta da soli tre articoli che il consiglio aveva approvato il 23 dicembre 2019. Con quella norma, secondo l’accusa, si sarebbe cercato di «sanare» la nomina dei dirigenti.

Ora la palla passa al Gip del Tribunale che dovrà fissare la data dell’udienza preliminare, nel corso della quale il Gup dovrà decidere se gli elementi raccolti dal pm Vacca siano sufficienti a sostenere un processo. Quello che si è aperto a fine 2021 non è l’unico fronte giudiziario per Solinas. Una villa di 543 metri quadrati acquistata a Cagliari per un milione e centomila euro dal presidente della Regione è al centro di un’inchiesta che il procuratore capo di Cagliari Paolo De Angelis ha affidato lo lo scorso luglio alla sostituta Maria Virginia Boi. Al momento l’inchiesta ha fini solo conoscitivi, nessuna ipotesi di reato e nessun indagato: il fascicolo è la conseguenza di una serie di esposti anonimi arrivati in Procura.

A fianco della villa, nell’area del giardino in cui i precedenti proprietari avevano fatto realizzare una grande piscina, è in fase di costruzione una palazzina di quattro piani con vista sullo stagno di Molentargius che non apparterrebbe a Solinas. La Procura intende verificare la legittimità paesaggistica dell’intervento edilizio e i vari passaggi finanziari che hanno preceduto l’acquisto della villa e la supposta cessione dell’area destinata alla palazzina da parte di Solinas. E mentre sulla richiesta di rinvio a giudizio per abuso d’ufficio il presidente per il momento tace, sul caso della villa a Molentargius la reazione è su Facebook: «Sono a completa disposizione per chiarire ogni aspetto delle mie attività oggetto dell’inchiesta. Attività sempre state caratterizzate da legittimità e trasparenza».