In America latina, i governi progressisti hanno preso posizione contro le politiche xenofobe di Trump e respinto gli attacchi al Venezuela e Cuba, nonché l’annuncio di voler riempire e non chiudere la base navale di Guantanamo trasformata in luogo di tortura. Tuttavia, l’idea generale è che ora venga fuori il «vero volto del Nordamerica» e che le proteste suscitate dalle sue decisioni – per quanto tardive rispetto alle politiche guerrafondaie della precedente amministrazione – servano a ricompattare la lotta dei popoli per l’emancipazione dal capitalismo e dal neocolonialismo.

Del gruppo di assessori e funzionari che consiglierà Trump per l’America latina, sia nella presidenza che a livello del Dipartimento di Stato, si è notata soprattutto la mediocrità, l’ossessione contro Cuba e Venezuela e l’assenza di specialisti sul Brasile e sull’Argentina. Forse Trump pensa di non averne bisogno, data la natura dei governi esistenti nei due grandi paesi e la quantità di interessi privati che ha impiantato. Tra i principali incarichi, quello di William Brownfield a Sottosegretario ai Narcotici e all’Ordine pubblico, che in precedenza ha lavorato quasi esclusivamente con l’America latina nel Dipartimento di Stato. È stato ambasciatore in diversi paesi latinoamericani. In Venezuela, dov’è rimasto da 2004 al 2007, si è scontrato con l’ex presidente Hugo Chavez, ma non è stato mai espulso.

Leah Campos Schandlbauer è ora la principale consulente del Comitato Affari internazionali della Camera. Prima di dedicarsi alla politica, ha lavorato 14 anni per la Cia nelle operazioni sotto copertura in America latina. Nel 2012 è stata candidata per i Repubblicani in un distretto dell’Arizona e ha impostato la campagna sui tagli alla spesa pubblica, espulsione dei migranti e proibizione dell’aborto.
Mauricio Claver-Carone è in forze al Dipartimento del Tesoro. Come co-fondatore e direttore del Comitato di azione politica per la democrazia di Cuba è uno dei più accaniti sostenitori del blocco economico. Il suo gruppo raccoglie fondi per favorire i deputati anticastristi. Nelle ultime elezioni, il gruppo ha raccolto circa 680.000 dollari per appoggiare la campagna del senatore Marco Rubio, promotore delle leggi più reazionarie contra Cuba, Venezuela e Nicaragua. È anche Direttore esecutivo dei Difensori della democrazia di Cuba, una Ong convinta di dover promuovere i «diritti umani» a Cuba. Posizioni che sostiene periodicamente sui principali media nordamericani.

Nel team anche José Cardenas, un lobbista che lavora per la firma Visoon Americas Llc, attivo sull’America latina già al tempo di George W. Bush per la Usaid. Ha rappresentato l’impresa per la sicurezza pachistana Kestral, apripista di Blackwater. Come rappresentante dei fabbricanti tessili dell’Honduras ha appoggiato il governo de facto di Roberto Micheletti, frutto del golpe contro Manuel Zelaya nel 2009. Il pedigree di Carl Meacham, vicepresidente aggiunto per l’America latina dell’associazione dei laboratori farmaceutici Phrma, di Craig Deare, Direttore per la sicurezza per l’Emisfero occidentale o dell’anticastrista Otto Reich, consulente per gli affari internazionali o di Yleem Sarmiento de Poblete (Consiglio di sicurezza) sono dello stesso inquietante tenore.