La paura, la memoria ed il doppio – il dualismo tra razionalità del giallo e follia morbosa del noir – saranno i temi portanti della prossima edizione, la ventiquattresima, del Noir Film Festival, a Courmayeur dal 9 al 14 dicembre. Ad aprire l’incontro di presentazione del Festival sono le immagini di un film del maestro del brivido, e del giallo: L’altro uomo di Alfred Hitchcock, che oltre ad omaggiare il doveroso nume tutelare del Festival ed il suo attore Farley Granger – quest’anno affiancato dal detective del grande schermo Humphrey Bogart, a cui è dedicata la bella locandina di Guido Manuli – introduce con questo film anche il tema del doppio e del tennis, protagonista della prima edizione di Doppio Giallo, torneo tennistico in cui si sfideranno registi, attori ed appassionati.

 

Tra i titoli in concorso anche molte opere prime, come l’esordio di Giacomo Lesina – In the Box – un thriller autoprodotto interamente girato in un garage; o quello di Saar Klein, montatore di Terrence Malick: Things People Do, vicenda sui risvolti dark e criminosi della crisi economica.
White God dell’ungherese Kornél Mondruczò arriva con la vittoria del premio Un Certain Regard allo scorso Festival di Cannes, così come dal concorso della kermesse francese viene il film ad episodi argentino Relatos Salvajes di Damiàn Szifron, incursione nelle follie e le angosce del mondo contemporaneo in bilico tra la commedia, il thriller ed il grottesco.

 

 

 

Negli eventi fuori concorso, la versione restaurata dalla Cineteca di Bologna di Sei donne per l’assassino, per celebrare sia il centenario della nascita del regista che il cinquantennale dell’uscita del film che ha aperto la strada al thriller all’italiana, presentato dal più eminente allievo di Bava, Dario Argento, che parlerà anche del suo libro autobiografico, Paura.
Il restauro del film, che tutti potranno presto apprezzare con l’uscita in dvd, riporta alla luce il particolare uso del colore: Bava infatti utilizzava gelatine e filtri speciali, e come ricorda il figlio Lamberto: «Per la prima volta l’ho rivisto con i colori che non sapevo neanche avesse».

 

 

E’ stata inoltre confermata la partecipazione di Kevin Macdonald col suo Black Sea, in cui Jude Law è protagonista di un thriller ambientato in fondo al mare, mentre l’italiano House of Shells di Domiziano Cristopharo fa parte del rinnovato interesse generale per Dylan Dog.

 

 

Come sempre, l’altra grande protagonista del Festival è la letteratura, e anche quest’anno verrà assegnato il Raymond Chandler Award istituito da Irene Bignardi. A riceverlo sarà lo scrittore americano Jeffrey Deaver, autore de Il collezionista di ossa. Tra i tanti altri libri presentati a Courmayeur, gli ultimi di Carlo Lucarelli, Albergo Italia, e Gianrico Carofiglio, La regola dell’equilibrio.
Infine non potevano mancare coloro che hanno rivoluzionato la narrazione per immagini, le serie tv che nel genere noir hanno dato alcuni dei loro migliori risultati.

 

Si vedranno la seconda stagione di The Blacklist, e due serie che giocano con il dualismo dei colori: la trama noir e l’ambientazione bianca, nei set più innevati al mondo. La coproduzione norvegese-americana Lilyhammer, in cui il pentito mafioso sotto protezione testimoni interpretato dallo Steve Van Zandt dei Sopranos e della Band di Springsteen va a vivere nella città norvegese del titolo. E Fargo, la splendida serie tratta (e non solo) da uno dei capolavori dei maestri del noir contemporaneo, anche produttori esecutivi: i fratelli Coen.