L’associazione dei parenti delle vittime del Covid-19 “Noi denunceremo” chiede chiarezza: le 35mila vittime italiane sono dovute, almeno in parte, all’assenza di un piano nazionale anti-pandemico? Se così fosse, il governo dovrebbe risponderne anche in sede giudiziaria. Uno studio dell’ex-generale Pier Paolo Lunelli e un rapporto dell’Oms farebbero pensare che l’ultimo aggiornamento del piano risalga al lontano 2006 e sia ormai inutilizzabile. In aprile, parlando al Corriere della Sera, il direttore Generale del ministero della salute
aveva menzionato un piano di emergenza redatto a gennaio 2020 e poi secretato, con uno scenario da 600 mila morti in Italia.

Il comitato ora reclama trasparenza al governo. «Ci chiediamo – dice Stefano Fusco, portavoce dell’associazione “Noi denunceremo” – quale fosse l’esigenza di redigere un nuovo piano di emergenza se non a dimostrazione dell’inaffidabilità di quelli precedenti, o della vera e propria mancanza di un piano operativo di emergenza che fosse attendibile e testato». Oscure le ragioni per la sua secretazione, continua Fusco: «A nome dei familiari delle vittime, chiediamo alle autorità che questo piano segreto sia declassificato e reso pubblico».