«Spero si voti il 2 ottobre»; «Fosse per me lo farei subito» diceva Renzi quando ancora la vittoria del sì gli sembrava cosa fatta. Ora che effettivamente “è per lui”, avendo la Cassazione dato il via libera ufficiale, ma la vittoria del sì non è più così scontata, invece il presidente del consiglio preferisce prendere tempo: se ne riparla (forse) a settembre con tanti saluti al 2 ottobre. Nel frattempo dà i numeri e promette 500 milioni a destra e a manca; milioni che hanno tanto l’aria di essere nient’altro che pubblicità ingannevole, visto che persino la Ragioneria dello Stato ha quantificato i risparmi derivanti dalla “deforma” in circa 50 milioni.

Sicura è invece la cifra di 500mila euro che l’ok (a tempo di record) della Cassazione porta in dote al Comitato per il sì il quale per un soffio (504mila le firme ritenute valide) è riuscito a superare la soglia minima. A questo proposito, il Comitato per il No si augura che la Cassazione abbia fatto un controllo accurato della validità delle firme e che magari anche la Corte dei Conti chieda adeguate garanzie prima che siano erogati effettivamente i soldi. Soldi sui quali il Comitato per il No non può contare essendosi fermato a quota 316mila.
Ma i tre mesi di raccolta delle firme non sono stati tempo perso, perché hanno permesso di dialogare direttamente con centinaia di migliaia di cittadini sensibilizzandoli sulle ragioni del no (che è esattamente il motivo per cui Matteo Renzi ha deciso anche lui di raccogliere le firme) e di far crescere e consolidare un movimento di massa che è passato da 160 a 400 comitati territoriali (veri), moltiplicando le persone attive e desiderose di dare una mano nella prossima campagna elettorale.

Tutto ciò sta anche facendo correre la campagna di sottoscrizione straordinaria promossa (anche attraverso change.org) all’indomani della consegna delle firme in Cassazione: 150mila euro in meno di un mese, grazie al contributo generoso di oltre 600 sottoscrittori, alcuni dei quali hanno contribuito con mille euro e oltre. La conferma che chi si batte fino in fondo per il No a queste deformazioni della Costituzione ha un ampio sostegno tra le persone. Una battaglia che ha, tra l’altro, l’ambizione non solo di far vincere il No nel referendum ma di riportare fiducia tra gli elettori sugli strumenti della democrazia. A tutti coloro che sottoscriveranno verrà inviata una copia anastatica dell’originale della Costituzione Italiana del 1948: basta seguire le istruzioni sul sito www.iovotono.it.

L’obiettivo è di raggiungere rapidamente 200mila euro ed è dunque alla portata visto che si è al 70 per cento: sono soldi indispensabili (che saranno rendicontati fino all’ultimo centesimo) per affrontare in autunno una campagna elettorale che si annuncia apertissima ma anche durissima – vista soprattutto la sproporzione di forze e il monopolio del sì sui grandi mezzi di comunicazione di massa (servizio pubblico in testa) – e per predisporre una campagna di comunicazione efficace e all’altezza del compito, oltre ad organizzare iniziative e manifestazioni.
E per mettere in campo uno schieramento più ampio che unisca forze e risorse (non solo economiche, ma anche di competenze), il Comitato per il No ha in vista incontri con le forze politiche, le associazioni, i movimenti che avranno diritto agli spazi di propaganda riservati al No, per concordare e coordinare una campagna comune.