A Roma e Milano il sabato No vax e No green pass torna a occupare le piazze dopo l’obbligo vaccinale per gli over 50. E il premier Mario Draghi è stato ancora una volta il bersaglio principale preso di mira dai manifestanti, ma non sono mancati insulti anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, definito da quanti hanno manifestato nella capitale come «la vergogna del nostro Paese».

Proprio a Roma si sono ritrovati in 5 mila a piazza san Giovanni con il solito Enrico Montesano e il video-messaggio di monsignor Viganò, ex nunzio apostolico degli Usa, che avverte: «Dio vi salva, non un siero sperimentale». Ma messaggi contro i vaccini si sono sentiti anche nel capoluogo lombardo. Qui, di fronte a un migliaio di persone radunate da Italiaexit di Giancarlo Paragone, il virologo francese Luc Montagnier si è lasciato andare ad affermazioni pesanti: «La proteina che è stata utilizzata dai vaccini per proteggerci dal virus in realtà è tossica», ha affermato Montagnier secondo il quale «è un crimine assoluto dare questo vaccino ai bambini. Può anche causare malattie del cervello molto gravi». Montagnier ha voluto infine rassicurare la piazza affermando che «i non vaccinati saranno quelli che salveranno l’umanità».

Il medico francese non è stato l’unico, però, ad eccitare gli animi dei no vax milanesi. Con lui anche Marco Melandri, ex pilota MotoGp, campione del mondo nella 250 che nei giorni scorsi, in un’intervista, ha rivelato di essersi volontariamente infettato con il virus: «Mi sono dovuto contagiare per necessità, dovendo lavorare e non considerando il vaccino un’alternativa valida», ha spiegato. «D’altra parte conosco molte persone con due dosi che provano a infettarsi per evitare la terza. Comunque – è stata la conclusione del motociclista – per me il green pass era e rimane un ricatto: lo userò solo per lavoro e se devo accompagnare mia figli».

Parole, quelle del centauro, alle quali ha replicato il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia: «Ringrazio Marco Melandri per l’autodenuncia pubblica – ha detto -. Le forze dell’ordine verificheranno l’accaduto. Al di là dei profili penalistici su cui valuterà l’autorità giudiziaria, il comportamento e il messaggio sono senza dubbio indegni e pericolosi».
Tensione tra manifestanti e polizia si è avuta alla manifestazione di Roma. Alla fine degli interventi un sparuto gruppo di manifestanti ha cercato di dar vita a un corteo mentre anche dal palco venivano invitati a desistere. Alla fine è intervenuta la polizia bloccando sul nascere ogni tentativo di portare la protesta nella vie della capitale.

Neanche ieri è comunque mancata la presenza di elementi di estrema destra. Sul camper al lato del palco romano uno stendardo inneggiava a «Pamela libera», cioè Pamela Testa militante di Forza Nuova coinvolta nell’assalto alla sede della Cgil. Mentre in mattinata si erano registrati blitz di CasaPound nelle principali stazioni ferroviarie italiane. Alla stazione Termini di Roma una cinquantina di militanti ha inscenato un flash mob contro il green pass ed esposto uno striscione con la scritta: «Confini cancellati, italiani confinati. Draghi vattene».

A Genova, infine, 500 no green pass hanno sfilato in corteo innalzando cartelli in cui l’immagine di Mussolini veniva affiancata a quella di Draghi. Il corteo è partito al termine del comizio del giurista Ugo Mattei che ha evocato il Ventennio fascista e auspicata la nascita di un «Governo ombra contro il draghismo».