«Sarà la storia a giudicarci, la storia che tutti insieme stiamo facendo». Il giorno dopo la requisitoria dell’accusa al maxiprocesso No Tav, il movimento valsusino fa quadrato e rilancia la lotta contro il super-treno. «Siamo gente testarda, che crede in quello che dice e in quello che fa. Non saranno certo sufficienti due secoli di condanne a fermare un intero movimento».

Le richieste dei pm Quaglino e Pedrotta, per gli scontri dell’estate 2011, ammontano a 190 anni divisi per 53 imputati (da 6 anni a 6 mesi di reclusione). L’avvocato Claudio Novaro del Legal team No Tav sarà il primo a intervenire nell’arringa difensiva, prevista nelle prossime udienze. «Valuto inadeguato – commenta – l’impianto accusatorio perché evita qualsiasi contestualizzazione oltre a espungere completamente il comportamento dei poliziotti. C’è, invece, una stretta interconnessione tra la condotta delle forze dell’ordine e quella dei manifestanti, una conseguenza di eventi». Come si sta, allora, preparando la difesa? «Andremo in aula con un’articolata consulenza che ricostruisce attraverso i filmati il quadro cronologico dei fatti, assente nella requisitoria».

Il movimento assiste i tanti imputati o indagati nei vari procedimenti in corso: «Fa parte del nostro percorso di resistenza non lasciare da solo nessuno – racconta Francesco Richetto del Comitato di lotta popolare di Bussoleno – e il nostro sostegno va ben oltre al supporto legale». Come ha reagito la Valle alle alte richieste dell’accusa? «Non ci aspettiamo nulla dai tribunali, è un passaggio che dobbiamo affrontare, con tutti gli ostacoli che comporta, ma la nostra lotta – spiega Richetto – prosegue indipendentemente dalla questione giudiziaria. Non sono riusciti a fermarci in altri modi, ora provano con la repressione penale».
Intanto, il cantiere del cunicolo esplorativo procede a rilento. Lo scavo del tunnel della Maddalena non sarà ultimato entro il termine perentorio fissato dall’Unione Europea del 31 dicembre 2015. La Torino-Lione rischierebbe così di perdere 33 milioni di euro di contributi europei. D’altronde Bruxelles è stata chiara: nessun contributo sarà erogato per lavori svolti oltre il termine.