Dopo Nigel Farage anche Vicktor Orbán gela Matteo Salvini: il super-gruppo sovranista da 100 eurodeputati, cui il leader leghista sta lavorando in questi giorni con Marine Le Pen, non potrà contare sui tredici che fanno capo a Fidesz, il partito del primo ministro ungherese che ancora orbita dentro il Ppe nonostante la sospensione. A smorzare le aspettative ci ha pensato ieri Gergely Gulyas, capo di gabinetto del leader magiaro, che interrogato sulla possibile entrata nella costituenda Alleanza europea dei popoli e delle nazioni, ha risposto: «Vedo scarse possibilità». Anche se il partito di Orbán non esclude una collaborazione esterna con la Lega, ribadendo la disponibilità a lavorare con chiunque «voglia fermare l’immigrazione in Ue».