“E’ inconcepibile pensare a un’autostrada dentro a un parco”. Lucia Venturi, che dirige il Parco della Maremma, ancora non vuol crederci. Né vogliono crederci le migliaia di persone che domenica hanno affollato l’auditorium di Orbetello e le vie circostanti, perché lo spazio era troppo piccolo per ospitare tutti i contestatori dell’autostrada tirrenica. Eppure oggi a Roma la Conferenza dei servizi farà scattare il conto alla rovescia per il via libera definitivo all’ennesima grande opera inutile, con due mesi di tempo per la decisione finale.
Da una parte il governo e l’ente locale toscano più importante, che è la Regione. Dall’altra le associazioni di protezione ambientale (Italia Nostra, Fai, Legambiente, Wwf); numerosi comitati (Comitato per la Bellezza, Rete per la difesa del territorio, Terra di Maremma, No Sat, Colli e laguna di Orbetello, Maremma viva, Forum ambientalista e altri ancora); anche forze politiche come Sinistra italiana, Rifondazione, Possibile e M5S. Con questi ultimi che peraltro cercano, al solito, di intestarsi in solitaria un’opposizione popolare nata ben prima della discesa in campo di Beppe Grillo.
La novità è che anche alcune amministrazioni interessate all’Autotirrenica hanno preso posizione chiara: no all’autostrada, sì all’adeguamento dell’Aurelia a quattro corsie e alla sua messa in sicurezza. I sindaci di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna; di Orbetello, Andrea Casamenti; di Capalbio, Luigi Bellumori; e di Magliano, Diego Cinelli, hanno manifestato con i loro concittadini. Eletti, del resto, da coalizioni in cui il fattore “civico” è stato preponderante. E nell’auditorium di Orbetello è stata scandita una linea comune: “Alla Conferenza dei servizi ribadiremo la nostra netta contrarietà ad un progetto il cui tracciato presenta grosse criticità”. Spiegate nelle 68 pagine di osservazioni redatte dalle associazioni ambientaliste, nell’ambito della procedura di Valutazione di impatto ambientale sui progetti definitivi dei Lotti 4 e 5B (57 km circa) dell’Autotirrenica.
Ad essere denunciate in particolare sono la Via “a rate”, in otto lotti diversi, che non consente di valutare l’impatto complessivo. Poi l’elusione della Valutazione di Incidenza, pur in presenza di aree di pregio come i Monti dell’Uccellina, la Laguna di Orbetello, il lago di Burano e il Parco della Maremma. Ancora la sottovalutazione dei delicati equilibri idrogeologici dei fiumi Albegna e Ombrone; e i dati del traffico, attuali e futuri, che non giustificano una autostrada. Infine la mancanza del piano economico-finanziario della grande opera, che doveva essere presentato contestualmente ai progetti. “Probabilmente non c’è perché anche i conti non tornano”.
Per giunta resta aperta all’Ue la procedura di infrazione sulla concessione a Sat, (Società autostrade toscane). In proposito è appena partito un esposto alla magistratura contabile e all’Anac da parte dei senatori di Sinistra italiana Loredana De Petris, Alessia Petraglia e Massimo Cervellini: “E’ incomprensibile – denunciano – come alla soglia del 2020 si debba assistere a proroghe ultradecennali di concessioni autostradali senza evidenza pubblica, e al regalo ad un privato di un’infrastruttura pubblica come la Statale Aurelia, realizzata e mantenuta dai cittadini. Le incredibili difformità procedurali che caratterizzano l’iter dell’AutoTirrenica ci impongono di rivolgerci a Corte dei Conti e Anac, per chiarire se, come noi crediamo, ci siano violazioni su un progetto tra l’altro inutile, dannoso, e fuori dal tempo”.
Angelo Gentili di Legambiente tira le somme: “Non possono andare avanti a spada tratta su un progetto che non è accettato dal territorio”. Ma il governo non sembra voler rinunciare alla grande opera, visto che il piano di interventi di messa in sicurezza dell’Aurelia è una chimera. “Noi – insiste Gentili – non vogliamo continuare a circolare su una strada con un asfalto in pessime condizioni, buche, incroci a raso e altro. Per questo chiediamo al ministro Delrio e al governatore toscano Enrico Rossi di aprire un tavolo di confronto, perché al più presto si aprano i cantieri per la messa in sicurezza dell’Aurelia”.