«Evitare la dicotomia tra persone ferite e Stato». Ieri il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, è tornato sulla morte di Davied Bifolco, ucciso a 17 anni da un carabiniere, chiedendo di evitare una divisione tra forze dell’ordine e cittadini. «Non c’è alcun conflitto con l’Arma dei carabinieri – ha detto -, non esiste alcun ragionamento di questo tipo. C’è bisogno che tutto venga incanalato in un sentimento collettivo – afferma -, è tutta la città che vuole giustizia e vuole sapere cosa è accaduto». Il sindaco auspica che non vengano seguite «strade diverse». Per de Magistris è il momento di «lavorare tutti affinché le istituzioni preposte, e quindi lo stato, accertino la verità e si faccia giustizia. La città deve sapere come è morto Davide – conclude -, ho chiamato la famiglia, una morte a 17 anni è inaccettabile qualunque cosa sia potuto accadere». L’ex senatore Luigi Bobbio via facebook è tornato a stigmatizzare il ragazzo morto, gli amici di Davide (che ieri sono tornati in corteo) replicano: «Ci diamo da fare da soli e senza nessun aiuto per tenere i ragazzi fuori dalla strada. Perché da domani il resto della città non viene al Rione Traiano a darci una mano? Siamo soli, vi ricordate di noi solo se c’è il morto a terra».