L’8 settembre scorso l’avvocato Cecconi, difensore di Berlusconi nel processo Ruby ter che si trascina a Milano da quattro anni, aveva definito «equilibrata» la decisione dei giudici della settima sezione penale di chiedere una perizia medica sul suo assistito. Che da mesi ottiene il legittimo impedimento, dunque il rinvio delle udienze, in ragione dei suoi noti problemi di salute. Senza peraltro, fino appunto all’8 settembre scorso, obiezioni da parte dell’accusa. Invece in quella penultima udienza la pm Tiziana Siciliano si era quasi sfogata, chiedendo che il processo andasse avanti lo stesso, anche perché per i coimputati che sono accusati di falsa testimonianza la prescrizione è dietro l’angolo (per il Cavaliere che deve rispondere di corruzione in atti giudiziari un po’ meno). Le malattie di Berlusconi, aveva detto la procuratrice aggiunta Siciliano, «sono quelle di un vecchio» che «se non fosse supportato da una schiera infinita di avvocati e medici sarebbe qui a farsi il processo». Toni che Berlusconi ha giudicato «inaccettabili» in una lettera che ha recapitato ieri al presidente del collegio, Marco Tremolada, rifiutando di sottoporsi alla perizia medica compresa quella psichiatrica che «lede la mia storia e la mia onorabilità». A questo punto, ha detto, «si proceda dunque in mia assenza». Detto fatto, la perizia è cancellata e la prossima udienza sarà anticipata rispetto alla data già prevista di metà novembre.

Dunque la decisione che sul momento alla difesa era sembrata «equilibrata», anche perché alternativa alla richiesta dei pm di procedere in contumacia, a una seconda analisi è apparsa altamente offensiva. Soprattutto perché ai periti (un medico legale, una psichiatra e un cardiologo) il Tribunale chiedeva anche una perizia psichiatrica. «L’ipotesi di sottopormi ad una ampia ed illimitata perizia psichiatrica dimostra – ha scritto Berlusconi al Tribunale – per ciò che ho fatto nella vita in molteplici settori, fra cui l’imprenditoria, lo sport e la politica, un evidente e incredibile stravolgimento della realtà nell’ambito di questo ingiusto processo». Eppure prima dell’estate era stata proprio la difesa a produrre, oltre ai certificati medici che attestavano le gravi complicanze, soprattutto cardiologiche, di cui soffre Berlusconi particolarmente dopo aver contratto il Covid, anche attestazioni sui conseguenti disturbi psichici.

Dopo la mossa di ieri a Berlusconi è giunta la solidarietà di tutti i dirigenti di Forza Italia che in ripetute dichiarazioni hanno giudicato assai grave la pretesa del Tribunale e molto giusta la decisione del Cavaliere di lasciar proseguire il processo in sua assenza. Strategia peraltro opposta a quella che i suoi avvocati hanno seguito fin qui, dal 2017. E probabile presa d’atto che alla sentenza di primo grado sulla presunta corruzione delle testimoni e dei testimoni nel primo processo Ruby dal quale è uscito prosciolto, si arriverà in ogni caso. Il difensore storico di Berlusconi, Ghedini, mette le mani avanti: la decisione di non partecipare alle udienze «lederà il diritto alla difesa,» questo processo «non si sarebbe dovuto fare»