«La Lega ha trasformato Catania in una sorta di Pontida del Sud. Siamo contro il turismo giudiziario», dice Angelo Villari, segretario del Pd catanese. Stamane, alle 10, Matteo Salvini comparirà davanti al Gup di Catania, Nunzio Sarpietro, nell’udienza preliminare con l’accusa di sequestro di persona aggravato dei 131 migranti saliti a bordo della nave Gregoretti il 25 luglio dell’anno scorso e trattenuti per cinque giorni prima di sbarcare al porto di Augusta.

APPROFITTANDO della presenza di Salvini, la Lega ha organizzato una maratona sul tema «Catania capitale europea della libertà» che ha indispettito il nutrito fronte che si oppone agli ideali del Carroccio.
Catania dall’alba di oggi sarà blindata. Sono 500 i rappresentanti delle forze dell’ordine che vigileranno tra la zona del Tribunale, l’adiacente piazza Verga in cui saranno ospitate le manifestazioni pro Lega, piazza Trento che è stata concessa ai contestatori della Rete «Mai con Salvini» e la zona del Porto che da ieri è quartier generale del partito leghista.

L’obiettivo è evitare gli scontri che si verificarono nel 2018 in occasione di un vertice sull’immigrazione e l’anno scorso quando Salvini visitò Catania in qualità di ministro dell’Interno.

GIÀ IERI SERA la «Vecchia Dogana», quartier generale della Lega, al porto, era vietata a chi non era in possesso di un permesso super controllato per accedere alla tre giorni di dibattiti. Che il clima fosse teso lo si è intuito in avvio di settimana quando nella zona degli arrivi dell’aeroporto di Catania e in alcune aree del centro cittadino, sono apparsi striscioni con la scritta «Leghisti not welcome». Ma lo stesso Villari a nome dei Pd etneo ha assicurato: «La nostra sarà una protesta civile e senza bandiere». Al corteo si aggiungeranno fra gli altri il Centro democratico, i centri sociali, il movimento transfemminista «Non una di meno» (che due giorni ha ha inscenato un flashmob al porto), le Sardine e i rappresentanti di «Noi non ci leghiamo».

Nella lunga lista della protesta civile è da inserire anche un altro flashmob, organizzato oggi alle 18 da Mediterranea Saving Humans che in piazza Duomo, dinanzi al Municipio, protesterà per chiedere al governo la fine del blocco delle navi di soccorso nel Mediterraneo centrale.
Salvini ha risposto a muso duro: «Gli unici a manifestare pubblicamente sono quelli della sinistra ed è bizzarro. Un partito che va a far casino in piazza durante un processo non è un partito serio». E in merito all’udienza di oggi: «Io ho solo servito la Patria».

LA CONTROREPLICA del Movimento 5Stelle è stata altrettanto ferma. Jose Marano, parlamentare all’Assemblea regionale siciliana, ieri sera ha ribattuto: «Trovo assurdo che per tre giorni si tenga in ostaggio una città per un’udienza in Tribunale. Sarebbe stato più opportuno lasciare lavorare i magistrati invece di organizzare sceneggiate. I siciliani non dimenticano le offese che per anni Salvini ha rivolto al Mezzogiorno. L’atteggiamento razzista del Carroccio non è compatibile con l’anima dell’Isola».

Marano critica la paventata presenza del governatore della Regione, Nello Musumeci (partecipò alla festa della Lega a Pontida) che si aggiungerebbe alle presenze già certe di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, e di Antonio Tajani, vice presidente di Forza Italia.

Sul web i sostenitori del senatore alzano la voce. Gli slogan #processateancheme e io sto con Salvini sono stati lanciati da decine di deputati che sono già in città per sostenere l’ex vice premier. Ad alzare il tiro anche l’assessore catanese al Turismo, Fabio Cantarella, uno dei colonnelli siciliani di Salvini che ha postato sul suo profilo una foto con il leader che riceve in dono una maglia del Catania calcio e la scritta: «Un solo capitano». Apriti cielo. Chi non aderisce alla Lega ha condannato idea e foto. «Mai mischiare il calcio e la politica» hanno sbottato i sostenitori del club rossazzurro che oggi disputa la Serie C dopo aver rischiato di sparire. E la salvezza è arrivata a luglio guardacaso nello stesso Tribunale in cui oggi capitan Matteo dovrà difendersi e spiegare.