Oltre 5 mila persone hanno manifestato per le vie del centro di Brescia dietro ad un grosso striscione giallo con la scritta «no al razzismo, no alla legge Salvini. Lottiamo assieme per casa, reddito, diritti, dignità, documenti». Migranti, italiani, studenti e studentesse così come lavoratori e lavoratrici si sono uniti per le vie della seconda città lombarda. Una delle città dove la percentuale di cittadini di origine migrante è tra le più alte d’Italia, dove ci sono 135 diverse comunità migranti, dove circa 36 mila residenti in città e 200 mila nella provincia sono di origine straniera, città che in questi 20 anni spesso ha mostrato la sua opposizione, dura e degna ai sempre peggiorativi cambi di legislazione in materia migratoria.

La mobilitazione è stata, inizialmente, lanciata dall’ Associazione Diritti per tutti, Csa Magazzino47, Associazione del Pakistan Supreme Council di Brescia, Coordinamento delle Associazioni senegalesi di Brescia e provincia, e Fabi – Federazione delle Associazioni Bresciane per l’immigrazione. Hanno poi aderito decine di realtà, dai Cobas alla Camera del Lavoro, da una rete di operatori dell’accoglienza che hanno perso il lavoro a causa della legge Salvini, a diverse esperienze di sport popolare, arrivando al Collettivo Gardesano Autonomo e al nodo locale di Non Una di Meno. Secondo l’Associazione Diritti per Tutti è stato «affermato un concetto molto semplice ma allo stesso tempo con un profondo significato: le guerre tra poveri le vincono i ricchi».

La piazza pur concentrandosi contro l’attuale ministro dell’Interno e il governo del «cambiamento», che con la legge «sicurezza e migrazione» altro non fa che alimentare clandestinità e allarme sociale oltre a discriminazione e sfruttamento, ha ricordato come l’attuale legge aggravi di molto i problemi creati dalle leggi precedenti, la Bossi-Fini e la Minniti-Orlando.

Le cinque mila persone circa che sono partite da Piazza Rovetta per poi tornarci a sera, dopo aver percorso il centro cittadino e piazza della Loggia, hanno chiesto l’immediata cancellazione delle leggi razziste che attaccano principalmente i diritti dei migranti nel nostro Paese agitando un clima di paura e guerra contro poveri di ogni provenienza.

Non è certo casuale che la circolare del Viminale che chiede ai prefetti di imporre “zone rosse” contro degrado e denunciati nelle città derivi proprio dalla legge «migrazione e sicurezza» contro cui la Brescia antirazzista ieri ha manifestato.