La mobilitazione dei cittadini veronesi a salvaguardia del Fondo Alto Borago – un’area di 38 ettari ricca di boschi, siepi, prati e muretti a secco posta sul confine tra il Comune di Negrar e quello di Verona – ha raggiunto il suo obiettivo: difenderla da ripetuti tentativi di trasformarla a uso agricolo per realizzare dei vigneti e farla diventare invece una zona di tutela ambientale. Durante l’asta del Fondo, che si è tenuta il 28 ottobre scorso, è accaduto l’imprevedibile fino a un mese prima. «Banca Intesa Sanpaolo ha chiesto e ottenuto, grazie anche al ritiro della nostra offerta – racconta Mario Spezia, presidente dell’associazione Il Carpino – l’assegnazione dell’area con l’intenzione di donarla a un ente che ne garantisca l’uso pubblico, la tutela e la conservazione. Noi c’eravamo presentati all’appuntamento con un capitale di 170 mila euro, frutto delle donazioni di quasi mille cittadini, ma per fortuna non sono serviti».

Ora i due comuni sui cui si estende il Fondo Alto Borago e l’associazione Il Carpino aspettano le decisioni della banca. «Da questo momento entriamo nella seconda fase del progetto – continua Spezia – e qualsiasi soluzione che garantisca prima uno studio approfondito dell’area con la costituzione di un Comitato scientifico e poi una gestione corretta della stessa secondo le indicazioni di Rete Natura 2000 ci sta bene. Per quanto riguarda invece i donatori, non appena avremo capito quale sarà l’assetto definitivo della proprietà e della futura gestione dell’area manderemo a tutti loro un documento spiegando le prospettive future e chiederemo a ognuno comunicarci le proprie decisioni, se continuare a sostenere il progetto o farsi rimborsare i soldi».

Attorno al progetto iniziale di far diventare il Fondo Alto Borago proprietà collettiva, Il Carpino aveva trovato il sostegno di molte associazioni ambientaliste locali e di tanti artisti veronesi, che si erano impegnati gratuitamente per dare visibilità mediatica, ma anche, e inaspettatamente, del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. «La sua visita a inizio settembre è stata fondamentale – spiega Spezia – per il successo di questo progetto. Fin da subito si è impegnato personalmente coinvolgendo i vertici della banca, il Prefetto di Verona e i sindaci di Verona e Negrar. La sua presenza al nostro fianco ha avuto l’effetto di un moltiplicatore d’interesse e questo ci ha permesso di arrivare a molte persone e realtà difficilmente raggiungibili per noi».

Il ministro, appresa la notizia dell’assegnazione del Fondo, ha scritto su Facebook: «Quando lo Stato, il sistema bancario e i cittadini si mettono insieme nell’interesse collettivo, possono nascere delle sinergie estremamente importanti per il Paese e per la tutela del territorio… Una storia a lieto fine che spero sia di esempio per tutti». Per il Fondo Alto Borago «c’è stata una risposta sorprendente da parte dei cittadini se si pensa che i 170 mila euro sono stati raccolti in pochi mesi estivi con il Covid-19 che impazzava, le ferie estive e la crisi economica, sono un segno evidente che la sensibilità per i temi ambientali è forte. Ma anche la politica ha risposto bene e quasi sempre in modo positivo indipendentemente dalle appartenenze. Alla fine abbiamo trovato al nostro fianco tutta la città e anche una parte importante dello Stato».

L’associazione Il Carpino aveva chiesto, con una e-mail, il sostegno di Patti Smith, cantautrice e poetessa statunitense: «Non ci ha ancora risposto, ma a noi piace immaginarla al nostro fianco», conclude Mario Spezia.