Non solo forconi: «Il nostro baluardo è la Costituzione. E la Repubblica, che è stata assassinata da politici e sindacati». Raccolgono l’appello di Casa Pound di manifestare senza simboli di partito e con le sole bandiere italiane ma «lunedì abbiamo cacciato Fiore (leader di Forza nuova,ndr) dalla piazza, perché non vogliamo formazioni politiche». Cantano l’inno nazionale con la mano sul cuore – nella versione da stadio con enfasi sul «popporoppopò» – ma si dichiarano garanti dei precetti costituzionali, «proprio come Stefano Rodotà». «Come il giurista che la sinistra avrebbe voluto a capo dello Stato?!» «Perché no, la Costituzione è di tutti: pacifichiamo questo Paese e riprendiamoci la sovranità che ci spetta di diritto».

Non a caso è un leader del Movimento dei forconi, Danilo Calvani. Presidente del Comitato agricoltori riuniti dell’Agro Pontino e a capo del «Coordinamento nazionale 9 dicembre – cittadini italiani», cerca di sottrarsi a qualsiasi etichettatura. «Sono cresciuto nel rispetto delle regole e dei valori con due nonni – racconta – uno partigiano e l’altro repubblichino». Quando alle 5 del pomeriggio Calvani impugna il microfono davanti a qualche centinaio di persone (quasi tutti uomini e perfino qualche immigrato), nel presidio «ad oltranza» allestito davanti alla stazione Ostiense di Roma, in fin dei conti è solo per dire che la manifestazione non autorizzata prevista per questa mattina davanti a Montecitorio – e per la quale sono mobilitati un migliaio di poliziotti – non è stata indetta da loro. Ma se oggi «voteranno la fiducia, se ci sarà l’ennesimo colpo di stato, allora mobiliteremo tutta l’Italia, e la porteremo a Roma». Sempre «rispettando l’ordine costituito», per carità. E poi la conclusione: «Viva l’Italia e che Dio ci benedica».

Allora, nessuna marcia su Roma?

Non è nelle nostre corde indire manifestazioni non autorizzate. Gli atti violenti non ci riguardano e la vendetta non ci appartiene. Risponderemo a questi parassiti che ci stanno uccidendo con civiltà – perché noi siamo più civili di loro – ma con decisione e fermezza. E smobiliteremo solo quando se ne andranno tutti a casa. Come ha sentito, ho fatto un appello a tutti di fermare le azioni che possano denigrare il nostro popolo. Ci hanno chiesto di denunciare gli infiltrati, come quelli che hanno preso la scena a Torino, e noi lo faremo: gli infiltrati sono Napolitano, Prodi, Letta, Berlusconi… sono loro che stanno assassinando il futuro dei nostri figli. Con accordi internazionali che violano la nostra carta costituzionale.

Il «signoraggio bancario» di cui parla?

Io non ho mai usato questa espressione. Ma certo, l’euro di oggi è una moneta delle banche usuraie e non del popolo. Una moneta a debito, nell’interesse dei privati.

Irriducibile anti-europeista.

No, noi siamo contro

questa Europa. Il popolo deve riprendersi la sovranità sancita nella Costituzione: se l’euro fosse emesso da un vero Stato europeo, con un governo unico ed eletto dai cittadini, allora l’euro sarebbe anche la nostra moneta.

Cosa volete, le dimissioni del Parlamento e un governo delle forze dell’ordine?

Questa è un’altra bugia dei giornalisti. Ho solo detto che questo governo deve dimettersi per fare posto a istituzioni sane. E quando mi hanno chiesto quali sono le istituzioni sane ho indicato tra queste la polizia e la magistratura. Il resto lo ha aggiunto una forza di estrema destra che cerca di strumentalizzarci. Infatti per le manifestazioni che terremo domani (oggi, ndr) a Genova e a Torino, incontrerò i questori per collaborare insieme a garantire la sicurezza. Siamo 6,5 milioni in tutta Italia, non siamo violenti.

Una parte della polizia vi ha mostrato vicinanza…

Rispettano il popolo sovrano.

Eppure altre volte hanno bastonato il “popolo” che manifestava, basta ricordare gli aquilani a Roma…

Ora è diverso: è l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il popolo non ce la fa più. Se continua così tra 6 o 7 mesi qui c’è una rivoluzione…