Il «Piano casa Lupi» è stato approvato ieri dal Senato con 133 voti a favori e 99 contrari. Il testo, che dev’essere approvato in maniera definitiva entro il 27 maggio, e passerà oggi alla Camera, è un attacco alle occupazioni abitative in tutto il paese. Palazzo Madama ha infatti approvato l’articolo 5 del provvedimento che vieta l’allaccio di acqua, luce e gas a chi occupa abusivamente un immobile. In più nega la possibilità di richiedere la residenza nello stesso. Prevista, inoltre, la nullità di tutti gli atti emessi prima del divieto che il governo Renzi ora intende stabilire. Non solo: il «piano Lupi» prevede anche il divieto a chi occupa alloggi di edilizia residenziale pubblica di partecipare alle procedure di assegnazione di un alloggio nei cinque anni successivi dopo l’accertamento dell’occupazione. Il provvedimento stabilisce il termine del 31 dicembre 2015 per i contratti di locazione che non sono stati registrati entro il termine previsto. La durata e il rinnovo di questi contratti dipendono dalle norme del federalismo fiscale municipale. Sarà possibile attivare le utenze a condizione di individuare il proprietario degli immobili.
Da mesi le reti dei movimenti per il diritto all’abitare si sono attivate contro una norma che mette a rischio migliaia di persone a Roma e nel resto del paese.

Negli ultimi due giorni le strade del centro della Capitale sono state percorse da migliaia di persone. «Acampade» di protesta, con decine di tende, sono spuntate prima sui via dei Fori Imperiali, dove i movimenti hanno incontrato i vertici del Campidoglio, e a Sant’Andrea della Valle vicino al Senato. Ieri, a centinaia, uomini, donne e bambini, italiani e stranieri, si sono concentrati davanti a Montecitorio in attesa dell’inizio della discussione su quello che viene definito «un provvedimento ignobile». Questo si leggeva ieri su alcuni cartelli di protesta esposti. I movimenti si sono riconvocati oggi alle 15.30 in piazza San Marco a Roma per tornare a Montecitorio. Ma la mobilitazione è generale. La rete «Abitare nella crisi» ha convocato nelle prossime ore presidi a Bologna, Torino, Milano, Parma, Pavia e Firenze. Nel decreto legge approvato dal Senato è previsto l’aumento della dotazione del fondo per gli inquilini morosi incolpevoli con 15,73 milioni di euro per il 2014, 12,73 per il 2015, 59,73 per il 2016, 36 milioni di euro per il 2017, e così fino al 2020.
Approvato l’emendamento che salvaguarda gli inquilini con contratti in nero.

«È solo il primo passo – afferma Walter De Cesaris, Segretario Nazionale dell’Unione Inquilini – ma non cancella il nostro giudizio negativo su norme che continueremo a contrastare». Via libera alla cedolare secca al 10% per gli affitti nei comuni colpiti da calamità naturali, interventi di edilizia sociale ad hoc per gli over 65, una clausola di riscatto nel contratto di affitto per gli alloggi sociali. Come d’abitudine, anche in questo provvedimento sono confluite norme tra le più diverse. C’è un bonus per mobili ed elettrodomestici che estenderà lo sgravio entro un tetto di 10 mila euro. Ma soprattutto è stato respinto un criticatissimo emendamento che stanziava 52 milioni di euro per le fondazioni lirico-sinfoniche attingendo dal fondo per i debiti della pubblica amministrazione. Stanziati anche 25 milioni al comune di Milano per l’Expo. Il Movimento 5 Stelle denuncia l’introduzione di due deroghe sui contratti di sponsorizzazione e di concessione di servizi al codice degli appalti.