Tempi presenti. Lo storico statunitense Timothy Snyder analizza il ruolo del filosofo ammiratore di Mussolini. Tra le radici ideologiche del ventennio di Putin, ci sono le tesi del pensatore del fascismo russo dei primi del Novecento. Ai suoi occhi la Russia non era una realtà formata da individui e istituzioni, ma una creatura vivente e immortale, «un organismo della natura e dell’anima» che sotto la guida di un «redentore» poteva tornare ad essere grande. Morto in esilio in Svizzera nel 1954, le sue spoglie sono state nuovamente sepolte, questa volta a Mosca nel 2005 per volere dello stesso presidente della Federazione russa