Con le bandiere del Kurdistan sono scese in piazza ieri centinaia di kurdi nelle città turche di Diyarbakir, Mardin e Dugubeyazit. Si è festeggiato così il Newroz, il nuovo anno del calendario persiano: il 1393. È anche il primo anniversario dalla lettera di Abdullah Ocalan al popolo kurdo. «Dichiaro davanti a milioni di persone che è iniziata una nuova era. È tempo che tacciano le armi e parli la politica. – si legge nello storico documento – È tempo che le nostre unità armate si ritirino fuori dai confini… Non è la fine della nostra lotta, ma l’inizio di un nuovo tipo di lotta. Fondata su idee, ideologia e politica democratica», dichiarava Ocalan. In seguito i movimenti kurdi turchi hanno partecipato alle proteste di piazza Gezi Park, tra questi il partito Pace e Sviluppo (Bdp), braccio legale del Pkk. Proprio ieri la Corte europea per i diritti umani ha condannato Ankara per il trattamento riservato ad Abdullah Ocalan in carcere. «Disumano e degradante»: così Strasburgo ha definito il regime di isolamento turco che lo ha relegato dal 1999 al 2009, in una cella di 13 metri quadri, senza contatti umani se non quelli delle guardie carcerarie e con accesso limitato a radio o quotidiani. [FIRMA_SOTTO](giu.acc.)