Napoli si è svegliata ieri mattina sotto un manto di neve e gelo, l’effetto Burian ha cancellato per alcune ore il giallo tufo di palazzi e chiese. Non accadeva dal 1985. Nelle zone collinari almeno dieci centimetri di neve hanno trasformato il paesaggio completamente. L’allerta lanciato dal comune, che invitava i residenti a limitare gli spostamenti, ha innescato l’effetto vacanza: intere famiglie del Vomero si sono ritrovate a spasso per via Scarlatti, niente lavoro e niente scuola ma selfie di gruppo per ricordare l’avvenimento. Chi si è avventurato verso il centro storico ha scoperto i tetti imbiancati, le cupole delle chiese parzialmente nascoste e i monumenti circondati dalla luce ovattata, riflessa dai fiocchi. Pupazzi di neve sbucavano sui terrazzi delle case, sulle auto in sosta e nelle strade, nei mercati è comparso il cartello «Accattatv’ e’ carot po’ pupazz».

Lo spettacolo più bello è stato offerto dal lungomare: la Villa Comunale e via Caracciolo erano completamente imbiancate mentre un coraggioso nuotatore in costume e telo mare si tuffava dalla rotonda, proprio sotto la colonna spezzata del Milite ignoto. Piazza del Plebiscito era un campo di battaglia per il lancio di palle di neve, ma le immagini di ieri non hanno raggiunto quelle del 1956, quando la nevicata ricoprì del tutto i cubi di porfido e i napoletani si presentarono davanti Palazzo Reale su gli sci. Per gli sport invernali ieri ci si doveva arrampicare sui Camaldoli, la collina più alta della città. C’è addirittura chi si è messo una telecamera sul casco e, snowboard ai piedi, dal Rione Alto è sceso fino all’Arenella, complice le strade totalmente deserte. Filmato subito condiviso sui social. Paesaggio lunare anche a Ponticelli e a Scampia, dove gli enormi spazi di quella che una volta era campagna sono stati completamente ricoperti dai fiocchi.

Una Napoli innevata e isolata. L’aeroporto di Capodichino si è ritrovato con la pista ghiacciata e i collegamenti sospesi. Alla stazione è andata solo un pochino meglio: lunedì i treni hanno accumulano ore di ritardo, ieri la mattinata è stata ugualmente difficile, con un solo treno per Roma assicurato ogni ora. I passeggeri provenienti o diretti a Salerno fino alle 14 costretti a scendere a Villa Literno e riprendere il viaggio sui regionali. Anche arrivare in auto è stata un’impresa, con la Tangenziale innevata e, a tratti, ghiacciata.
Non è andata meglio con i collegamenti interni, che hanno avuto oltre tre ore di blackout: la Linea 1 della metro si è fermata dalle 8 alle 11.45 perché gli scambi dei binari erano ingessati dal ghiaccio. Sul profilo social dell’Anm, l’azienda napoletana dei trasporti, è apparso l’avviso subito prima dello stop («corse sospese su gomma e metro a causa delle condizioni meteorologiche»), gli utenti si sono scatenati: «Ma perché la metro tiene freddo?» oppure «io credevo che stava nevicando perché la metro per tre giorni di fila ha funzionato!». Gli autobus, pochi e con 16 anni in media di attività, sono rimasti nei depositi. Gli unici collegamenti regolari sono stati quelli delle funicolari. Anche le metro che collegano Napoli con l’hinterland hanno subito rallentamenti e, in alcuni casi, il blocco della circolazione. Saltate le udienze in tribunale, persino i ricoveri negli ospedali collinari hanno fatto registrare una stasi: impossibile arrivare all’accettazione. Alla fine la circolazione è ripresa grazie al sole: le temperature hanno cominciato a salire e, intorno a mezzogiorno, la neve accumulata si era quasi del tutto sciolta, soprattutto nel centro storico e a Chiaia.

Scuole chiuse ieri e oggi: la decisione è stata presa dall’amministrazione ieri mattina, non senza sollevare una polemica con la Protezione civile. «Le previsioni meteo non hanno funzionato e ci hanno fuorviato – ha spiegato il sindaco, Luigi de Magistris -. Avevamo avuto indicazioni rassicuranti dalla Protezione civile regionale, che indicava un codice verde. Non c’era alcun indicatore di tipo precauzionale tale da fare emettere qualsiasi tipo di provvedimento, fatta eccezione per lo spargimento di sale sugli assi viari. Le decisioni prese stamattina (ieri ndr) sono frutto di nostre valutazioni empiriche e non perché qualcuno ci abbia chiamato dalla Protezione civile o da altre luoghi deputati». Lunedì pomeriggio, spiega il sindaco, le indicazioni dalla sala operativa erano positive così il comune si era limitato a raccomandare alle scuole di accendere i termosifoni dalle sei. Ieri mattina però è apparso chiaro che anche solo raggiungere le aule sarebbe stato impossibile ed è scattato il dispositivo in extremis, con invito alla cittadinanza a non uscire di casa se non per assoluta necessità. Stesso copione anche a Salerno. «In natura non tutto si prevede» ha concluso de Magistris. Ieri pomeriggio è arrivata la replica: «Domenica 25 la Protezione civile ha diramato un avviso di allerta per nevicate e gelate valevole fino alle 23.59 di lunedì. Tale avviso è stato ulteriormente prorogato e siamo tuttora in allerta (la scadenza è fissata oggi alle 23.59). Il codice colore inserito negli avvisi è valevole per la sola criticità idrogeologica e idraulica. Per i fenomeni di altra natura (neve, gelo, vento e altro) vengono diramate specifiche avvertenze e avvisi». Su cosa aspettarsi oggi sono tutti d’accordo: prosegue l’invito a «evitare di uscire» perché il meteo indica temperature molto basse e la formazione di ghiaccio sulle strade.

In campo da ieri ci sono i mezzi spargisale e i bobcat di Autostrade italiane e del Genio militare, accanto ai carri attrezzi e carri gru del comune, per cercare di rendere praticabili le strade. A Napoli servizi, poi, si fanno gli straordinari per riparare le buche che rendono le vie cittadine un percorso a ostacoli. Alta l’allerta per i senza tetto: la stazione Museo della metro resta aperta di notte per dare ospitalità agli homeless, l’assessorato comunale al Welfare ha attrezzato ulteriori 20 posti presso il centro diurno di Marechiaro, accanto ai 350 già disponibili.