Gentile direttore,
il suo editoriale sul manifesto di oggi contiene delle imprecisioni su cui trovo doveroso fare chiarezza. Quando mi sono recato a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, con i capigruppo di Mdp, non abbiamo assolutamente barattato interventi.

Sulla prossima legge di Bilancio a fronte di ritocchi alla legge elettorale in discussione. Bensì abbiamo chiesto con forza al premier di inserire nella manovra poche ma chiare misure concrete: la revisione dei superticket che ledono il diritto di tutti i cittadini di accedere alle cure sanitarie; penalità per quelle imprese che, dopo aver goduto degli sgravi fiscali, licenziano le persone a tre anni dall’assunzione; maggiori investimenti per la lotta alla povertà e alle disuguaglianze, interventi per salvaguardia dell’ambiente dal rischio idrogeologico.

Devo poi precisare come Campo Progressista non abbia mai messo veti a nessuno nel nostro percorso di costruzione di un nuovo centrosinistra radicalmente innovativo, inclusivo e di governo in grado di restituire fiducia ai milioni di elettori che sinistra e centrosinistra hanno perso in questi anni. E, come ho ripetuto più volte, andando alle urne con un sistema elettorale proporzionale la nostra proposta non potrà che essere competitiva rispetto a quella del Pd.

Infine, ricordo che da oltre un anno sono impegnato a girare l’Italia proprio per ascoltare le persone e costruire insieme un programma realizzabile, condiviso e partecipato. Ascoltare le istanze, le esperienze e le proposte di tanti cittadini, associazioni laiche e cattoliche, amministratori locali che spesso non hanno più una casa politica di riferimento ma credono e invocano unità nel centrosinistra per battere destre e populismi e garantire al Paese un futuro in discontinuità con quanto fatto in passato.