Film del momento in Giappone dove è in testa al botteghino da quattro settimane di fila, soprattutto grazie al passaparola che continua a far riempire le sale, «your name» (il titolo è volutamente in minuscolo) è un lungometraggio animato scaturito dalla fantasia di Shinkai Makoto, regista ormai noto al pubblico degli appassionati già da parecchi anni. «5 cm per second» e «Il giardino delle parole» sono due titoli che hanno fatto conoscere l’autore nipponico anche a livello internazionale durante il decennio passato, è con «your name» che Shinkai sembra però aver raggiunto la maturità artistica, il regista ha 43 anni, diventando così a tutti gli effetti, anche se non soprattutto agli occhi delle case di produzione del suo paese, un nome di punta dell’animazione giapponese contemporanea post-Miyazaki, assieme ad un pugno di pochi altri.

La pellicola racconta la storia di due giovani le cui vite vengono scambiate ogni due giorni, Taki si ritrova nel corpo di ragazza di Mitsuha e viceversa e fin qui niente di nuovo, la bravura di Shinkai sta nel saper imbastire però una storia ricca di colpi di scena ed interessante su diversi livelli.

Come successo con tutti gli altri suoi lavori, Shinkai è solitamente autore di soggetto, e sceneggiatura, oltre che regista, anche questo «your name» è un film al cento per cento frutto dell’immaginazione del giapponese, con tutte le sue caratteristiche e manie, rappresentazione quasi iperrealista, interesse verso il cielo e lo spazio, paradossi temporali e storie che di solito vedono come protagonisti dei giovanissimi studenti.

Se nelle opere precedenti Shinkai aveva fatto storcere a qualcuno la bocca a causa del suo approccio all’animazione, pochi per la verità, va detto che in questa occasione gli aspetti poco riusciti del lungometraggio sono davvero pochi, forse solo l’uso di alcuni brani di musica pop giapponese che si inseriscono nelle fasi salienti della pellicola potrebbero infastidire più di qualcuno, specialmente nel loro ricordare il tono delle serie animate per la televisione.

Ma «your name» è davvero il lavoro più riuscito e compiuto che il regista giapponese ci abbia regalato fin ora e tutto, montaggio, storia, personaggi e character design sembra stare insieme in un miracoloso equilibro, una quadratura del cerchio che riesce anche grazie ai tanti momenti divertenti e spassosi, a differenza di altri lavori quando Shinkai, pur nella bellezza delle immagini, per la pesantezza dei temi affrontati, rischia di risultare ridondante e melodrammatico.

Uno dei pregi di «your name» è sicuramente quello di avere una storia che non perde mai di interesse e con improvvisi cambiamenti di ritmo e svolte inaspettate tiene attaccato lo spettatore fino all’ultimo secondo di proiezione, una narrazione che rappresenta anche la personale riflessione dell’autore sulla triplice tragedia che ha colpito l’arcipelago l’undici marzo 2011. Ma sono i temi esplorati dal film la qualità migliore dell’opera, il tempo del sogno capace di riannodare destini diversi e di far comunicare persone sconosciute ed in generale la concezione del tempo quasi pynchoniana, tappeto dove come in un multiverso si incrociano quasi all’infinito trame e storie personali. Film profondo quindi ma anche di una leggerezza celestiale, come quasi sempre succede nei lavori di Shinkai, grande importanza nella storia e nell’estetica della pellicola viene rivestita dal cielo stellato, dallo spazio e dagli avvenimenti che ivi accadono, in questo caso il passaggio di una cometa è l’evento attorno al quale ruotano le vicende personali e storiche annodate ed affrontate durante i 107 minuti del film.

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