Gotan Project e l’altra metà dei Les Rita Mitsouko. Incrocio insolito, perché avvicinare gli alfieri del tango elettronico e la vocalist del gruppo francese Catherine Ringer che duettava con Iggy Pop e mescolava rock, synth e jazz, poteva trasformarsi in un pericoloso boomeerang. Invece l’incrocio si è risolto in un tripudio di nuovi tanghi – scritti ex novo da Christoph H. Müller e Eduardo Makaroff e interpretati mirabilmente dalla cantante francese.

Oltralpe il trio ribattezzatosi per l’occasione Plaza Francia e il progetto A new tango Song Book (Because/Warner Bros) è stato accolto benissimo – 50 mila copie vendute – e proprio nei giorni in cui l’album viene stampato anche in Italia abbiamo la possibilità di vederli in questi giorni dal vivo con tre date, a Rimini (Percuotere La mente Festival, 21), Bollate (Villa Arconati, 22) e Monforte (Cn) (Jazz Festival, 29).

Una raccolta fuori dal tempo e con un comune denominatore: la bella musica. Canzoni ispirate a mondi dove l’amore fa rima con passione, condite da tormenti esistenziali modellati su una base classica tangueira, mescolando suoni elettronici, riverberi chitarristici e sofisticate nuance jazzy. Sono bastati due pezzi per convincere la Ringer a far parte del trio, dopo una telefonata di Makaroff che ha in testa proprio la sua voce per i nuovi brani: «Ho un progetto che non è classico, o nostalgico – le dice – tipicamente Gotan o tipicamente Rita Mitsouko».

Detto fatto, un salto in sala d’incisione e una volta partito il nastro non ci sono dubbi: il tango e Catherine Ringer fanno l’uno per l’altra. «Sento che il tango mi appartiene perché è universale – sottolinea la cantante – ho sempre amato cantare vecchi brani francesi tristi, nostalgici e li trovo simili al tango».

A questo punto era inevitabile che il songbook si caratterizzasse sulle note melodiche della voce di Catherine, e l’idioma – rigorosamente spagnolo – è perfetto per sottolineare le storie scritte dai fratelli Makaroff (Eduardo e Sergio) ricche di tormenti e estasi. Una dietro l’altra arrivano La mano Encima, Secreto, Timidez e il capolavoro del disco, No Hay Perdón esaltata dall’interpretazione di Catherine che mescola i passi del tango citando Piazzolla e il suo Libertango. Sublime.