È sempre Legaland: il Carroccio in versione Luca Zaia metabolizza anche il “tradimento” di Flavio Tosi e si conferma partito di Marca tenendo le roccaforti nel Padovano e nel Veronese. Negli 82 comuni al voto nel Veneto arranca il Pd commissariato a livello regionale e sempre più incerto a livello locale.

A Chioggia, l’altra sponda del Mose, resiste il sindaco uscente Giuseppe Casson: con lui la Lega supera quota 35% e stacca di quasi 15 punti il candidato del Movimento 5 stelle Alessandro Ferro (21,8%) che conquista comunque il ballotaggio, e archivia la «lista fucsia» di Marcellina Segantin – sponsorizzata dal nuovo “doge” di Venezia Luigi Brugnaro – in grado di intercettare appena il 20,3% dei consensi. Il Pd con Barbara Penzo resta fermo al palo del 18,7% e certifica il disastro elettorale dei democrat anche a sud della Laguna.

Ma è trionfo del Carroccio soprattutto sull’asse Padova-Treviso. A Cittadella vince al primo turno Luca Pierobon (sostenuto da Lega, Forza Italia e FdI) erede di Giuseppe Pan (ora assessore in regione) e dell’attuale sindaco di Padova Massimo Bitonci che lo ha sostenuto con la sua lista civica. A urne chiuse Pierobon contabilizza il boom: 6.735 preferenze che valgono il 58,3% dei voti e l’elezione diretta in municipio. A distanza siderale il candidato Pd Adamo Zambon, congelato al 21% e superato anche dall’ex assessore leghista Gilberto Bonetto bloccato a quota 21,4%.

Identico copione nel Trevigiano dove il Carroccio continua a non avere rivali. A Villorba trionfa la lista personale dell’avvocato Marco Serena: 29% dei consensi nelle urne. Sommati al 21% della lista ufficiale di partito ratificano il trionfo al primo turno nel comune alle porte di Treviso. Bene il M5S: la candidata Raffaella Andreola supera il 18% e scippa il ruolo dell’opposizione ad Alessandro Dussin del Pd bloccato al 17%. Non c’è gara neppure a Montebelluna (già feudo della senatrice democratica Laura Puppato): gli elettori premiano Marzio Favero sindaco “filosofo” della Lega confermato subito al secondo mandato con il 52% di voti. Anche qui per il Pd è un incubo in piena regola: il giovane candidato del partito di Renzi Davide Quaggiotto conclude staccato di ben 30 punti percentuali.

Stesso trend in provincia di Verona: a San Giovanni Lupatoto esito rimandato al secondo turno, anche se sarà quasi impossibile annullare il boom di Attilio Gastaldello (appoggiato da Lega e centrodestra) che parte da un sonoro 36,4%. Non sono bastate le quattro liste civiche a sostegno dell’ex sindaco del centrosinistra Remo Taioli (15,5%) né gli sforzi di Federico Vantini (13,2), primo cittadino uscente e candidato del Pd.

Nel Padovano i democratici si consolano con il risultato di Abano Terme: il sindaco Luca Claudio (lista civica di destra) conquista solo il 41,6% nelle urne, tallonato da Monica Lazzaretto del centrosinistra che convince il 35,6% dei votanti e guadagna il ballottaggio. Secondo turno anche a Este: il 19 giugno la sfida sarà tra il vicesindaco Stefano Agujari-Stoppa (Pd e Udc) scelto dal 32,2% e l’imprenditrice di Confindustria Roberta Gallana (Lega, Fi e FdI) che ha già incassato il 39,3% dei consensi. Anche ad Adria (Rovigo) giochi rimandati al secondo turno: Massimo Barbujani, sindaco uscente, insegue il terzo mandato in municipio, forte del 45% dei voti del centrodestra contro Nicola Zambon del centrosinistra che riparte dal 23,9%.