In pochi la davano per vincente – i riflettori erano tutti puntati su Beyoncé, e invece Adele si è portata a casa – oltre alle vendite ingenti del suo 25 – ben cinque statuette. La cerimonia numero 59 dei Grammy che si è svolta sul palco dello Staples Center di di Los Angeles, si è quindi risolta in un trionfo per la cantante britannica, capace di ribaltare a suo favore anche l’imperfezione (e l’imprecazione) su Fast love, omaggio a George Michael, che l’ha costretta a fermare l’esibizione e a ripartire.

«Scusate, non posso fare come l’anno scorso. Scusate se sto sudando. Non posso andare avanti, per rispetto nei confronti di George Michael. Ricominciamo». Ne ha ricavato un applauso e una standing ovation oltre ai 5 grammofonini d’oro. Tra questi anche quello come miglior album, soffiandolo ma con stile alla collega: «Il tuo album, Lemonade, è semplicemente monumentale», le ha detto durante la premiazione. Ha perso Beyoncé – due grammy per miglior video e miglior album nella categoria – ma ha dato vita a una performance strepitosa mostrando la sua gravidanza (due gemelli) annunciata sui social.

La vera novità è stata la vittoria del rapper Chance The Rapper, miglior artista e miglior album rap per Coloring My Book, il primo album distribuito solo in formato digitale e non fisico, premiato ai Grammy. È stata anche la serata di David Bowie: il Duca Bianco, morto il 10 gennaio 2016, che ha trionfato in 5 categorie, grazie a Blackstar, pubblicato solo due giorni prima di morire. E poi tanti tributi, dopo «Michael secondo Adele», per Prince Bruno Mars ha sfoderato con i Time una grintosa esibizione sulle note di Let’s go crazy. I quarant’anni di Saturday Night Fever sono stati «celebrati» da Demi Lovato, mentre Lady Gaga – nessun premio – ha duettato sul palco insieme ai Metallica.