Giri di serratura per tener fuori, inutilmente, la paura. Una grande poltrona e un letto dove passano, in movimento per lo spazio, amplessi voluti, temuti, desiderati, sognati, detestati. Donne attonite nella maternità. Case e stanze fatte di pareti e porte che si costruiscono e distruggono, perché nulla regge veramente allo scorrere del tempo e alla sua trasformazione. Non lascia scampo all’occhio e al viaggio della mente tra ciò che è in scena e i possibili fantasmi, terrori e ossessioni del privato, Diptych: The Missing Door & The Lost Room di Gabriela Carrizo & Franck Chartier, in arte Peeping Tom, coppia dal ruggito creativo dirompente, conosciutisi nei Les Ballets C. de la B. di Alain Platel più di vent’anni fa. Le tappe del loro imperdibile tour italiano sono partite l’altro ieri da Oriente Occidente Dance Festival 2021 al Teatro Zandonai di Rovereto e come in un puzzle dalle tessere sempre più numerose il Diptych, coprodotto dal festival in prima nazionale, diventa un Triptych alle Fonderie Limone di Mocalieri questo fine settimana, dal 10 al 12 per Torinodanza Festival, con l’aggiunta del debutto nazionale della terza parte, The Hidden Door. Il trittico è poi in replica al Valli di Reggio Emilia per il Festival Aperto il 6 e 7 novembre, accanto alla prima assoluta del progetto La Visita (in programma dal 4) commissionato da Aperto alla Collezione Maramotti. Sinergia intelligente tra tre grandi festival che amplia le possibilità del pubblico di godersi il graffio sorprendente di Peeping Tom.

Diptych: The Missing Door & The Lost Room, foto di Sarah Melchiori

Diptych nasce dentro un pensiero sullo spettacolo di oggi caro a Oriente Occidente: l’attenzione alla vitalità del repertorio contemporaneo, articolato sulla rielaborazione di pezzi cult del passato. I due lavori nascono originariamente per il Nederlands Dans Theater I, nel 2013 l’argentina Carrizo firma per la compagnia olandese The Missing Door (La porta mancante), nel 2015 tocca al francese Chartier con The Lost Room (La stanza perduta). Il palcoscenico si apre su una struttura angolare, a destra accasciato su un tavolino c’è un uomo, a terra una donna riversa che verrà trascinata via, un uomo lava il pavimento mentre una cameriera spolvera una grande poltrona. È l’inizio dell’acido racconto The Missing Door, una coppia stanca in un salotto, dove la danza, violenta e folle, esplode come fosse una fuga del pensiero, una visione interiore della realtà che squarcia ogni convenzionale comportamento palesandosi all’improvviso. Più porte si aprono verso l’interno del salotto, sbattute dal vento, furiose nel gettare in scena altri protagonisti. La casa, con tutti i  suoi simboli, non ripara, ahinoi, da nulla. Non riveliamo come The Missing Door, un thriller, finisce, né anticipiamo il geniale passaggio a The Lost Room per chi ancora non ha visto lo spettacolo. Certo è che se già The Missing Door creava le sue inquietudini, The Lost Room porta lo sguardo dentro una camera da letto più terrorizzante del salotto, ma quanto humour nero nelle taglienti soluzioni…

Nessun riposo, cosa si nasconderà sotto le lenzuola? La compagnia, completamente rinnovata, non manca di sorprendere per il linguaggio del corpo furiosamente acrobatico. Prese, cadute, rovesciate in movimento, la stanza è attraversata da vortici, mentre porte e finestre si trasformano in armadi con contenuti da paura. Si uccide e si ferisce senza posa, l’acrobazia dei corpi racconta senza respiro nascoste pulsioni. La stanza, come la casa, non è un luogo dove coltivare sicurezze, dice lo sguardo attonito del protagonista maschile principale. Chissà cosa succederà nella terza tappa. Il Diptych, molto applaudito, crea curiosità. In occasione della tournée dei Peeping Tom è stato anche realizzato un progetto nell’ambito di Europe Beyond Access sostenuto dal programma Creative Europe che rende lo spettacolo in alcune repliche accessibile ai non vedenti e agli ipovedenti. Previa prenotazione, è previsto un tour tattile delle scene prima dello spettacolo e un servizio di audiodescrizione per l’intera durata della performance. A Torinodanza la replica dedicata è quella pomeridiana del 12.