Alla fine al tavolo del Nazareno gli “sherpa” dei due primi classificati al congresso dei circoli Pd riescono a trovare un accordo sulle cifre. Zingaretti è avanti con il 47,95%, segue Martina con il 36,53, al terzo posto Giachetti con l’11,23. Non passeranno ai gazebo Boccia (2,91), Saladino (0,71) e Corallo ( 0,67). Accordo anche sull’affluenza: è stata del 50,43 per cento degli iscritti, che quindi dovrebbero essere 190mila. Ma il Pd non ha fornito i dati del tesseramento.

Le cifre sono «al netto» delle contestazioni al vaglio delle commissioni provinciali, soprattutto in Sicilia e Campania. I dati ufficiali dovrebbero confluire domenica alla convenzione nazionale, a Roma. Ma le mozioni hanno chiuso l’accordo e possono esultare. Paola De Micheli, coordinatrice di Piazza Grande (mozione Zingaretti) per «l’ottimo risultato» di aver staccato Martina di 12 punt, benché fosse il favorito di questa prima fase del congresso (segretario uscente, gode dell’appoggio di larga parte della nomenclatura renziana). Simona Malpezzi, mozione Martina, a sua volta esulta perché il suo candidato «in valori assoluti segue da vicino» il vincitore dunque «la partita è assolutamente aperta».

I voti dei due renziani in corsa, Martina e Giachetti, dimostrano che l’area del senatore di Scandicci è ancora maggioritaria. Ma Zingaretti deve temere assai di più dall’affluenza ai gazebo del 3 marzo. Senza una buona performance partirebbe zoppo. Tanto più che fin qui la sua forza è stata minata dai movimenti «centristi» di Gentiloni e quelli paralleli di Calenda, che non si schiererà – per continuare a essere corteggiato da entrambi i contendenti.

Alla fine la notizia della giornata la fa D’Alema. Che alla Stampa dice una cosa ovvia: «Se c’è una svolta nel Pd credo si possa riaprire anche una prospettiva di dialogo a sinistra». Si scatena la polemica contro Zingaretti sul presunto ritorno della Ditta. E Zingaretti si sottopone al rito della smentita: «Nessuno vuole rimettere insieme un quadro politico che per scelta di tutti appartiene al passato»