Ritorna a teatro Sabina Guzzanti con un nuovo monologo satirico, dal titolo Come ne venimmo fuori (proiezioni dal futuro), scritto e interpretato da lei stessa e affidato alla regia di Giorgio Gallione, musiche di Paolo Silvestri, scenografia di Guido Fiorato e abito di scena di Minimal To. Che debutta il 13 novembre al Palacreberg di Bergamo (altre date poi il 14 a Varese, il 17 a Brescia e poi Napoli, Bari, Palermo, Genova, Roma, fino ad aprile 2016.

Il tempo in cui si svolge lo spettacolo è immaginifico: un futuro finalmente armonico e civile, dove il denaro è tornato ad essere semplicemente un mezzo e non più un fine. Un mondo fantastico, dove, perché non si perda la memoria e si scongiuri il pericolo di ripetersi, ogni anno si tiene un discorso celebrativo sulla fine del periodo storico, tristissimo e feroce, gli anni che vanno dal 1990 al 2041, che sarebbe il nostro tempo presente.

La protagonista , SabnaQƒ2,  affronta il discorso celebrativo analizzando le ragioni che avevano spinto gli uomini e le donne dell’epoca a cadere tanto in basso: frustrazione, ignoranza, miseria, compensate da ore e ore trascorse a litigare su facebook e a guardare programmi demenziali, incapaci di reagire alle innumerevoli angherie a cui venivano continuamente sottoposti.   Nello spettacolo, spiega la stessa attrice: .

E ora che non abbiamo più Berlusconi c’è Renzi: . Come ne venimmo fuori è prodotto da Secol Superbo e Sciocco produzioni, in collaborazione con Fondazione Toscana onlus.