Chitarrista e produttore di Eugenio Finardi, Giuvazza, nome d’arte del giovane torinese Giovanni Maggiore, dopo anni di apprendistato come turnista per numerosi artisti italiani, fa il suo esordio con nove canzoni che brillano di lucidi opposti. I testi, umbratili e multiformi, alternano scenari futuristi e critica sociale alle intermittenze del cuore, mentre le musiche alitano di pop, di blues, di fughe di Bach dal cantautorato italiano contemporaneo, trovando un inaspettato, quanto sorprendente, magico accordo, fra Umberto Tozzi, i Led Zeppelin e Ali Farka Toure.