Il 25 aprile portoghese è, come in Italia, la festa della liberazione dalla dittatura fascista, ma contrariamente a quanto succede in Italia, in Portogallo, il 25 aprile è la festa di tutti. Detto questo va però anche detto che ognuno festeggia la Rivoluzione dei Garofani a modo suo e per ognuno ha un significato diverso. Certo fa una strana sensazione vedere il primo ministro José Passos Coelho che entra in parlamento per le celebrazioni ufficiali con un garofano appuntato sul petto, un’immagine sinistra, così come sgradevole è sentire elogiare dal presidente della repubblica Annibal Cavaco Silva i risultati derivanti dalle politiche di austerità. Stona il suo richiamo ad una maggiore coesione tra i partiti affinché sia portata a termine una politica che è tanto distante dai valori che si sarebbero dovuti invece commemorare. No, non si può sostenere allo stesso tempo l’attuazione del memorandum della troika e i valori conquistati con il colpo di mano dei capitani di aprile e con le lotte dei lavoratori che ne seguirono. Così i deputati del partido comunista, del bloco de esquerda e del partido socialista hanno deciso di non applaudire al discorso di un presidente che considerano troppo di parte.

È un bel segnale quello che la sinistra parlamentare lancia alle destre, dà il polso dell’isolamento nel quale il partido social democrata, centro-destra, si trova a vivere. È un modo per riaffermare in modo solenne che il 25 aprile non è solamente una celebrazione rituale, ma porta e porterà sempre con sé i valori a cui essa è associata. Così, nonostante sia festa ufficiale celebrata da tutti, «osvalores de abril» hanno un significato ben preciso. I valori della libertà, di certo, ma di una libertà sostanziale basata sullo stato sociale, diritti per i lavoratori e un servizio di salute tendenzialmente gratuito.

Portare la protesta dentro l’Assembleia da Republica serve a sottolineare l’ipocrisia di un governo che, pur mostrando un’apparente vicinanza a quella che probabilmente considera poco più che una burocratica ricorrenza, fa della distruzione di quei valori la sua politica. E infatti non è un caso che la corte costituzionale abbia bloccato per ben due volte i tentativi di violazione dei principi di uguaglianza tradotti e sanciti in una costituzione dettagliatissima. Ma il 25 aprile non è solamente protesta e celebrazioni ufficiali, tutt’altro, perché il momento centrale di tutta la giornata è la grande manifestazione del pomeriggio, che dalla rotonda di Marques de Pombal attraversa tutta l’avenida da Liberdade fino alla Praça dos Restauradores e via giù per il Rossio. Ci si ritrova e si fa il punto della situazione, i più anziani per ricordare quei mesi straordinari che seguirono il giorno della liberazione, i più giovani per ricordare al governo chesomosmuitosmil para fazerum novo Abril – siamo a migliaia pronti a rifare un nuovo aprile. Tutti insieme per gridare: 25 de abril sempre, fascismo nunca mais.