L’avvento del digitale e la rivoluzione dello streaming, che ha modificato radicalmente il modo di fruire la musica e di conseguenza l’assetto dell’industria discografica, sta costringendo le star della musica a vendere il frutto della propria creatività prima di vedere il proprio «patrimonio creativo», svalutato dai giganti dello stream. E così dopo Dylan che ha ceduto i diritti del proprio catalogo valutato in 300 canzoni per 600 milioni di dollari, un altro grande rocker, Neil Young, accetta di cedere il 50% dei diritti della sua musica (complessivi 1.180 brani) alla Hipgnosis di Merck Mercuriadis, una società di investimento in proprietà...