Al corteo contro le privatizzazioni e per le nazionalizzazioni ieri a Roma hanno partecipato diecimila persone. Promosso, tra gli altri, da Usb, Eurostop, Rifondazione, Potere al popolo, ha criticato «i profitti a poche famiglie del capitalismo italiano, a scapito della sicurezza collettiva, delle finanze e posti di lavoro».

La scelta del corteo nel giorno della kermesse dei Cinque Stelle al Circo Massimo a Roma, e della Leopolda di Renzi a Firenze, è stata voluta dagli organizzatori. In piazza è stata portata quella che hanno definito “l’opposizione sociale» al gioco della politica così come si è configurata nei primi cinque mesi di governo “gialloverde”. Il tema scelto, le “nazionalizzazioni», non è casuale. Emerso nelle ore immediatamente successive alla tragedia del ponte Morandi a Genova, il crollo del 14 agosto scorso ha causato 43 morti, la proposta di “nazionalizzare” la rete autostradale è stata progressivamente occultata dal governo fino al punto di essere rimossa nella tormentata vicenda della legge di bilancio che la prossima settimana conoscerà ore caldissime. Settori della maggioranza, in particolare quelli legati ai Cinque Stelle, l’avevano inutilmente invocata. Gli organizzatori della manifestazione di ieri hanno voluto sollevare la contraddizione, avanzando così la proposta per cui lo Stato dovrebbe tornare in possesso di beni, servizi, infrastrutture, oltre che delle aziende pubbliche sopravvissute al ciclo delle privatizzazioni dell’ultimo trentennio al fine di tutelare il benessere collettivo. Il corteo ha voluto rappresentare il punto di vista di «quelli che subiscono tutte le conseguenze di scelte – nazionali ed europee – prese sulla loro pelle: lavoratori con qualsiasi tipo di contratto e di qualsiasi etnia, disoccupati, pensionati, studenti, senza casa, migranti».

A piazza San Giovanni è intervenuto al telefono il sindaco sospeso di Riace Mimmo Lucano: «Nell’Europa dei muri un piccolo comune dimostra che è possibile altro. È un momento difficile per me. Ma tutto questo fiume di solidarietà che si sta creando attorno a Riace apre uno sguardo verso il futuro con una speranza – ha anche detto Lucano – Non mi sarei mai aspettato che da una storia locale di una piccola comunità potesse venire fuori qualcosa che serve a tutti in questo periodo di barbarie che non si riconosce nei valori umani, ma nell’odio razziale e nella discriminazione delle categorie sociali più deboli». Dal palco sono intervenuti anche Pierpaolo Leonardi (Usb), Viola Carofalo (Potere al popolo), Giorgio Cremaschi (Eurostop), Mauro Alboresi (Pci), gli studenti della rete “Bastalternanza”, Rifondazione Comunista, Risorgimento Socialista, Senso Comune, l’Asia-Usb Sono intervenute alcune rappresentanze dei lavoratori dell’Alitalia, Ilva e Atac.

Nella Capitale l’11 novembre a Roma si terrà un referendum comunale sulla privatizzazione voluto dai Radicali. I Comitati per il “NO” si sono formati: da “Mejo de no” a “Atac Bene Comune”. I sindacati di base (Usb) e quelli confederali (Cgil, Cisl e Uil di Roma e del Lazio) hanno iniziato le loro campagne per il “No”.