Pochi minuti fa Majed Eid, direttore generale Talia Shipping Line, ha confermato al manifesto che dopo una lunga trattativa l’Rcc di Malta, il centro di coordinamento di ricerca e soccorso, ha autorizzato lo sbarco delle 50 persone che si trovavano ancora a bordo del cargo battente bandiera libanese. Era stata una lunga giornata per il capitano Mohammad Shaaban, i 23 membri dell’equipaggio e i naufraghi. Cibo e acqua si sono ridotti costantemente a partire dal coraggioso gesto che Talia ha compiuto il 3 luglio: invertire la rotta, dirigersi verso l’imbarcazione in difficoltà e trarre in salvo le persone che rischiavano la vita.

Nel pomeriggio l’arcivescovo maltese Charles Jude Scicluna si era rivolto attraverso questo giornale alle autorità europee: «Faccio un accorato appello a tutte le autorità competenti perché possa prevalere quel senso di umanità che dovrebbe distinguerci e possano così garantire a questi nostri fratelli l’accoglienza necessaria. L’Europa non può continuare a disattendere le giuste aspettative di solidarietà concreta dei paesi che devono confrontarsi quotidianamente con il fenomeno migratorio. Umanità e solidarietà diventano sempre più le cifre concrete di una civiltà che dà speranza e ha un futuro».

Secondo indiscrezioni fatte trapelare da fonti vicine alle autorità di La Valletta al quotidiano Times of Malta il governo aveva rifiutato lo sbarco in assenza di garanzie sull’immediato ricollocamento in altri paesi Ue. Al momento non è dato sapere se su questo terreno qualcosa sia cambiato. In ogni caso la mail ricevuta dalla Talia Shipping Line dice nero su bianco: «Siate informati che le autorità competenti hanno dato il via libera alle procedure di sbarco di tutti i migranti in circa due ore. Siate informati che prima di iniziare la procedura l’Rcc di Malta ha bisogno di ricevere la lista di tutti i migranti». E ancora: «L’Rcc di Malta vi ringrazia per la gentile cooperazione e per averci tenuto informato con tutti gli aggiornamenti durante la durata del caso».

Mentre scriviamo sono iniziate le operazioni di sbarco e le persone stanno finalmente raggiungendo un porto sicuro. Eid dice con voce esultante: «Scrivete che se succederà di nuovo, ci comporteremo nello stesso modo. Salveremo altre 52 persone. Questo significa umanità».