Diciassette migranti sono morti dopo che il gommone sul quale stavano viaggiando è naufragato al largo delle coste libiche. A denunciare l’ennesima tragedia è stata ieri Alarm Phone secondo cui altre 84 persone che si trovavano a bordo dell’imbarcazione sono state riportate in Libia, il Paese dal quale erano fuggite. Due gommoni con in tutto 120 migranti sono invece stati tratti in salvo dalla Guardia costiera e dal rimorchiatore Asso 30 e fatti sbarcare a Lampedusa, mentre sempre ieri la nave Ocean Viking della ong Sos Mediterranée è arrivata nel porto siciliano di Augusta con a bordo 373 migranti salvati in soli tre giorni dopo essere intervenuta in soccorso di quattro barconi.

Tutto questo mentre l’Europa continua a far finta di non vedere che nel Mediterraneo centrale si continua a fuggire e a morire. Oppure si viene riportati nel Paese nordafricano e consegnati alle milizie. Secondo la ong Sea Watch negli ultimi giorni circa 1.000 hanno cercato di lasciare la Libia a bordo di 14 imbarcazioni, due delle quali sono affondate causando la morte di almeno 60 persone. Non si ha notizia inoltre di un altro barcone con 55 migranti e bordo mentre più di 300 persone sono state riportate in Libia. E il bilancio delle morti sarebbe decisamente più pesante senza le poche navi delle ong che, seppure tra mille difficoltà, riescono ancora a fare attività di soccorso.

La scorsa settimana l’unica nave operativa è stata l’Ocean Viking di Sos Mediterranée. Dei 373 migranti tratti in salvo 48 sono donne e quattro sono incinte, mentre i minori sono 165, 21 dei quali neonati o con un’età inferiore ai quattro anni. 120 sono invece i minori non accompagnati. Molti dei migranti sono ancora traumatizzati per le violenze subite in Libia.
«Un Paese civile non può che offrire accoglienza a chiunque sia in difficoltà e chieda aiuto», ha commentato il sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare. «Il fallimento della politica europea è sotto gli occhi di tutti. Ma il peso di questo fallimento non può essere lasciato sulle spalle di questi uomini e donne, che non possiamo di certo abbandonare in mare». Prima dello sbarco ai migranti è stato eseguito il test anti-Covid. I maggiorenni risultati negativi verranno trasferiti a bordo della nave quarantena Adriatico.