Nella dissoluzione di un vero centro propulsivo napoletano sul piano della produzione, distribuzione, diffusione della cultura audiovisiva, negli ultimi anni i segni di vitalità, i progetti concreti, le iniziative interessanti arrivano dalle periferie. Se si escludono i Figli del Bronx che operano e lavorano a Napoli ma sono periferici per vocazione, è la dura periferia di Scampia e Ponticelli a produrre modelli possibili. E proprio nei giorni scorsi è stato presentato il FILMaP – Centro di formazione e produzione cinematografica di Ponticelli nato grazie all’intraprendenza dell’Arci Movie e in particolare di Antonella Di Nocera, ex assessore alla Cultura del Comune di Napoli, animatrice storica e coordinatrice dell’Associazione e ora anche produttrice. Il progetto nato con il sostegno di Fondazione «Con il Sud», prevede un centro di formazione e produzione cinematografica nella masseria Morabito, sede storica dell’ Arci Movie, quale esito di un lavoro culturale e sociale che l’associazione svolge da 25 anni nella zona orientale di Napoli con cineforum, rassegne, arene estive, attività educative e formative.

Di questo percorso FILMaP è il naturale sviluppo. Sono previste tre diverse attività, tre linee d’intervento socioculturale: il Movielab con laboratori gratuiti di cinema per bambini e ragazzi dai 10 ai 18 anni condotti da filmmakers napoletani con 20 cortometraggi da realizzare; un Atelier di Cinema del Reale con il coordinamento scientifico del regista Leonardo Di Costanzo, un percorso formativo, orientato al cinema documentario; l’acquisto di attrezzature di ripresa e montaggio professionali, che permetteranno di produrre lavori audiovisivi di alta qualità, fino al formato 4k, ed utilizzabili sia per la realizzazione di film documentari che di film di finzione.

Grazie alla costituzione di un parco di strumenti tecnici digitali, FILMaP si propone quale centro innovativo del cinema indipendente napoletano e ambisce a diventare un polo culturale di riferimento anche sul territorio nazionale e internazionale con il coinvolgimento di partner diversi per competenza e specificità come la Indigo film, Figli del Bronx, Parallelo 41 Produzioni, Teatri Uniti, per garantire una circuitazione delle opere realizzate. Il progetto vuole essere anche una risposta emergenziale ai vuoti istituzionali e culturali come il tempo pieno assente nelle scuole, l’audiovisivo ancora non previsto nei programmi scolastici ministeriali, una formazione specifica sul documentario d’autore, la mancanza di uno spazio fisico quale centro di aggregazione culturale e sociale nella periferia napoletana, ma anche di crescita e formazione di giovani talenti.