Scavando sotto l’etichetta di editoria indipendente alla voce fumetto e illustrazione, incapperemo prestissimo in una vasta e colorata marea di progetti, riviste, raccolte, cartacee e non; una massa brulicante di produzioni e autori che respirano e crescono volutamente fuori dalla cornice imprenditoriale e che confezionano-a volte in toto, dal progetto alla stampa- il loro lavoro in casa o in laboratorio, prima di promuoverlo, distribuirlo e venderlo attraverso la rete e nelle frequentatissime self area dei più importanti festival di fumetto nazionali. L’autoproduzione attraversa una stagione di grazia nel nostro paese: i più realistici attribuiscono – in parte giustamente- la colpa al mercato editoriale, sempre più attento alle esigenze commerciali e spesso dimentico dei (buoni) gusti dei lettori e cosa forse più importante, della libertà espressiva degli autori. In questo vortice che è l’industria editoriale, le ragioni e le modalità di che spingono anche gli autori consacrati ad autoprodursi sono sempre più spesso dettate da un’autentica e urgente necessità di curare un proprio lavoro, in modo globale e soprattutto libero. E liberamente, di divertirsi con la propria arte. Moltissimi di loro scelgono vie autonome di aggregazione e di produzione per affiancare il lavoro editoriale tradizionalmente inteso.

Da una dinamica di questo tipo e «proprio con l’intento di realizzare autoproduzioni» nasce tre anni fa Lab.Aquattro, nel cuore del romano Pigneto: lo compongono Alessio Spataro, Alessandro Martoz Martorelli, Chiara Lanzieri, Gemma Vinciarelli e Emma Verdet, fumettisti e illustratori, che dopo Attraverso, una raccolta di illustrazioni, lanciano adesso, invitando prestigiosi contributors, una raccolta di fumetti.

«Crisma– spiegano da Lab.Aquattro- è il nostro primo progetto che coinvolge autori esterni al collettivo. Ed è anche il primo che immaginiamo come pubblicazione annuale. Un formato A4, che è ovviamente un occhiolino al nome del nostro studio, ma anche riferimento alla rivista stessa che pesa quanto una piccola risma. Volevamo che i disegni respirassero. L’intenzione principale era quella di valorizzare i lavori degli autori proprio evitando di soffocarli in formati più piccoli».

Spazio e polmoni per dodici matite, con un unico tema, piuttosto insolito, quello del cibo da asporto, che ogni autore ha avuto la libertà di cucinare come voleva, come raccontano gli ideatori del progetto «Si fa un’ ordinazione (che è il tema) e ogni cuoco (il fumettista) cucina il suo piatto (il fumetto). Si danno ai fumettisti degli ingredienti: formato, cromia, tema, griglia…E si disegna un piatto, una storia per cena. Ogni cuoco utilizza gli ingredienti liberamente, senza badare ai gusti di chi si presenta a cena! Dopo oltre un anno di pinguedine, questa raccolta chiude il cerchio del cibo. Dall’obesità che ha colpito il mondo culturale ci si può salvare con un po’ di moto! Con l’asporto ci si sposta, si riscoprono il valore creativo dello sforzo fisico e l’importanza delle connessioni. Mentre aspettiamo che il corriere suoni il campanello ci sediamo per una chiacchierata. In quel lasso di tempo sta un po’ il senso di Crisma, si cucina e si trasporta, si mangia si trasporta e si cucina. Del resto, chi non ha mai morso la matita? ».

La selezione dello staff di questa prestigiosa cucina pare naturale, visto che appaiono solo fumettisti e illustratori che vivono a Roma; e come confermano dal Lab.Aquattro, «la scelta è stata difficile anche perché a Roma si mangia bene e di cuochi stellati ce ne sono tanti! »

Così nella cucina di Crisma finiscono tante interpretazioni e rivisitazioni di pietanze note e sconosciute: apre le danze la doppia tavola esageratamente imbandita dell’illustrazione di Margherita Barrera; da una pizza con paprika berlinese digerita male, come certe distanze in amore, secondo Rita Petruccioli, si passa all’immancabile cibo nei talent show che non sempre premiano la genuinità, nelle matite di Manfredi Ciminale. Mentre Alessio Spataro torna alle origini legando l’odore del cibo all’onore e alla vendetta in un racconto ambientato in una Sicilia feudale che somiglia in modo inquietante all’Italia contemporanea, Emma Verdet insaporisce una complicità bambina con un condimento insolito. Alessandro Martoz Martorelli coniuga il suo amore per gli istrionismi del corpo, personificati stavolta da un acrobata del circo, a un delitto che gira in torno a un borgesiano piatto di pasta, laddove Chiara Lanzieri con uno stile più essenziale, racconta la storia di una zucca barucca cucinata, mangiata e rimpianta. La veneziana Laura Scarpa intride la sua storia delle crudezze del presente raccontando con uno stile a lei insolito la preparazione del piatto più povero da parte dei più poveri, quelli che non possono neanche più cucinarlo. Anche Gemma Vinciarelli torna alle sue origini maremmane con una storia scura che lega carne e sopravvivenza; e se il tema è il cibo da asporto, non può mancare il celebrato Ken il Corriere di Dr Pira, protagonista di malintesi da ordinazioni a domicilio. A seguire una storia di Simone D’Armini narrata dal punto di vista di un cane in attesa degli avanzi, spesso anche quelli meno indicati, e come dessert una bella storia muta di Marco Corona, che assegna al cibo la dimensione di suono come segnale radiofonico, alimento per le orecchie e per il cervello.

Se il menù non solleticasse abbastanza, vale la pena di spendere qualche riga sul soggetto che finanzia la rivista, il centro sociale La Torre, sito nel Parco dell’Aniene a Roma. Come ci spiegano da La Torre «Crisma è solo uno dei mille volti che arricchiscono la nostra proposta culturale. Nell’era delle multinazionali sembrerebbe insensato che un centro sociale e un laboratorio costruissero insieme una rivista come Crisma. In realtà questo progetto porta dentro di sé tutto ciò che per noi ha davvero valore: per noi autoproduzione vuol dire consapevolezza, coscienza, decisioni prese collettivamente attraverso il dialogo e il confronto, vuol dire partecipazione. E vuol dire anche essere fuori dalle logiche di mercato, dall’obbligo di rispondere a un diktat editoriale; significa sicuramente libertà, che nelle nostre intenzioni è sempre sinonimo di grosse responsabilità. Queste sono le caratteristiche dell’autoproduzione e che ci hanno fatto ritornare in maniera convinta a praticarla con il linguaggio del fumetto».

Un impegno da non sottovalutare, visto che tutti gli autori sono stati retribuiti, nonostante il centro sociale abbia ricevuto proprio in questi giorni una lettera di sgombero. «Crisma è un progetto nato prima che arrivasse la lettera di sgombero- mi spiegano da La Torre- L’idea di autoprodurre la rivista era in piedi da mesi e di fronte alla richiesta del Comune di Roma di riconsegnare l’immobile non abbiamo vacillato nemmeno per un secondo nel valutare se portarla avanti o meno. Ci è sembrato semmai un buon momento per il rilancio, per una nuova socialità e una diversa aggregazione; un’ottima possibilità per mostrare ciò che siamo e quello che facciamo a un numero sempre maggiore di persone. Gli spazi sociali a Roma sono sotto attacco (pensiamo a ESC, Corto Circuito, Auro e Marco, Astra19 ) per l’incuria e l’incapacità totale di una classe politica e dirigente che brancola nel buio e che, nel caso del Dipartimento del Patrimonio del Comune di Roma, sta cercando di far cassa recuperando spazi di aggregazione, sperimentazione, per metterli a profitto. Come tutti e tutte le compagne ci opporremo fermamente: non è prevista nessuna ipotesi di sgombero dei nostri luoghi, perché siamo noi a riconsegnarli ogni giorno ai quartieri, ai cittadini, alla città. Che Roma non si vende, lo abbiamo ribadito forte durante il corteo del 19 marzo, e lo dimostreremo di nuovo anche con la difesa e la diffusione di Crisma

Il lancio ufficiale della rivista è previsto per il 9-10 Aprile presso il centro sociale La Torre (via Bertero, 13, Roma); il sabato sarà dedicato alla presentazione della rivista con autrici e autori, alla quale seguiranno l’inaugurazione della mostra, le dediche sulle copie e una sessione di disegno collettivo dal vivo dei disegnatori coinvolti, il cui prodotto finale verrà sorteggiato in serata per una persona tra il pubblico, La domenica invece gli autori di Crisma parteciperanno a una sessione di disegno dal vivo con modello in posa nel prato del parco. L’osteria e la birreria rimarranno aperte entrambi i giorni.

Alla Torre e dal Lab.Aquattro si festeggia il cibo come alimento e sussistenza non solo dell’organismo, ma anche del cuore e della mente, reinterpretato e riassegnato a nuove aree della realtà e la festa di Crisma sarà l’occasione perfetta per sbirciare nelle pentole dove si cuociono progetti genuini, respirare l’atmosfera e gli odori di una cucina che richiede partecipazione, cura, e ovviamente creatività.