E’ arrivato il momento di ridurre i tempi di detenzione degli immigrati nei Centri di identificazione ed espulsione. A sollecitare una riforma delle norme che regolano la permanenza nei Cie degli immigrati sorpresi senza permesso di soggiorno, questa volta è direttamente il presidente dell Repubblica Giorgio Napolitano rispondendo a una lettera che, dopo Natale, gli avevano scritto gli immigrati rinchiusi nel Cie romano di Ponte Galeria sollecitando un suo intervento. Erano i giorni in cui, stanchi di essere prigionieri senza una vera ragione, una quindicina di nordafricani avevano deciso di mettere in atto un gesto clamoroso chiudendosi la bocca con ago e filo.

A farsi portavoce di quella protesta silenziosa, e della disperazione che rappresentava, è stato il senatore Luigi Manconi, presidente della commissione Diritti umani del Senato che da sempre si batte per la chiusura dei Cie. «Non posso promettervi niente – fu la promessa – né garantirvi che sarete liberati perché non sarà cosi, ma vi assicuro che trasmetterò le vostre richieste». E così è stato.

Ieri Manconi ha portato a Ponte Galeria la risposta del capo dello Stato. Pur spiegando di non poter ovviamente entrare nel merito delle richieste avanzate dagli immigrati, Napolitano si augura comunque che il parlamento possa arrivare in tempi brevi «a definire norme e prassi amministrative più chiare ed efficaci soprattutto per quanto riguarda la distinzione tra immigrati irregolari e richiedenti asilo e le conseguenti procedure per la loro identificazione». E alla fine esprime una speranza che sembra essere una chiara indicazione per il parlamento: «Sarebbe opportuna e utile – scrive infatti Napolitano – una attenta riflessione sulla attuale gestione dei Cie e sui tempi di permanenza in tali centri».

Da mesi i governo promette di intervenire per modificare la legge Bossi-Fini sull’immigrazione, senza però di fatto dare un seguito ai tanti annunci. Il 21 gennaio scorso il Senato, con un emendamento al ddl sulle pene alternative al carcere, ha approvato un emendamento del governo frutto di una mediazione tra Pd e Nuovo centrodestra che prevede una parziale depenalizzazione del reato di clandestinità, lasciando però intatto l’intero impianto della legge, uno dei provvedimenti simbolo dei governi Berlusconi.

Due giorni fa al Cie di Ponte Galeria si è recato anche il viceministro degli Interni Filippo Bubbico che ha parlato a lungo con gli immigrati confermando l’intenzione del governo di intervenire sui tempi di detenzione nei Cie, che dovrebbero passare dagli attuali 18 mesi a due. Attualmente sono circa ottanta, tra uomini e donne, gli immigrati che si trovano nel centro romano.