È stato catturato all’alba di ieri il presunto responsabile dell’agguato di venerdì scorso a Napoli: sarebbe stato il ventottenne Armando Del Re a sparare contro Salvatore Nurcaro oltre dieci colpi di calibro 9 modello full metal jacket ferendo gravemente ai polmoni anche la piccola Noemi di 4 anni e, di striscio, la nonna. Entrambe vittime innocenti di una vendetta. Del Re è stato arrestato in un’area di servizio della superstrada Bettolle-Siena, dove era arrivato a bordo della sua Fiat 500, nella quale viaggiavano anche la madre e la sorella. L’intenzione sarebbe stata quella di arrivare a San Gimignano dove, nel locale carcere di massima sicurezza, è ristretto il padre, forse per chiedergli consiglio tramite la mamma. Nella zona la famiglia potrebbe avere avuto dei contatti utili per la fuga. Arrestato anche il fratello Antonio, che era nascosto nell’hinterland napoletano, nei pressi di Nola: per lui l’accusa e favoreggiamento.

Ai due fratelli gli investigatori contestano anche la premeditazione: come evidenziato dal lavoro della polizia, Nurcaro è stato seguito per giorni, a raccontarlo sono i video delle telecamere analizzati dalla questura. Sono ancora i video a mostrare il killer passare due volte sul corpo di Noemi riversa a terra: prima per inseguire il suo bersaglio e poi per fuggire. L’ipotesi, circolata subito dopo la sparatoria, è che Nurcaro abbia chiesto un grosso prestito che poi non ha restituito, Del Re l’avrebbe tartassato di telefonate fino a decidere di braccarlo per la sanguinosa vendetta. Sarebbero state determinanti alcune intercettazioni, già in corso sui due indagati, a portare gli inquirenti sulla pista giusta.

Sia Armando che Antonio hanno precedenti per droga, attività che procura alla criminalità organizzata la liquidità necessaria per fare investimenti o prestare a strozzo. Sono del rione delle Case Nuove, tra piazza Mercato e San Giovanni a Teduccio, una zona dove comandano i Mazzarella. Ritenuto vicino al clan Rinaldi, Nurcaro (ancora ricoverato in terapia intensiva) è originario del rione Villa di San Giovanni a Teduccio ma si è poi trasferito al Pallonetto di Santa Lucia e ha precedenti per riciclaggio. Così, pur non essendoci dietro la guerra tra i Mazzarella e i Rinaldi, il procuratore Giovanni Melillo ha spiegato: «Il tentato omicidio è maturato in pieno contesto camorristico».

L’altra buona notizia della giornata è arrivata dall’ospedale Santobono: ieri Noemi ha aperto gli occhi «come conseguenza di una sedazione meno profonda». Le condizioni restano critiche, non può ancora interagire con le persone che la circondano ma la respirazione migliora: «Evidenzia una valida respirazione spontanea, supportata da ossigeno ad alti flussi, senza necessità di ventilazione meccanica – hanno spiegato i medici -. Giovedì sono stati liberati i bronchi da muchi e coaguli».

Il ministro dell’Interno, come aveva già fatto a marzo dopo la cattura del superlatitante Marco Di Lauro, si è precipitato a incassare il dividendo del lavoro della forze dell’ordine annunciando il suo arrivo in città giovedì per il Comitato per l’ordine e la sicurezza. Per poi presentarsi a sorpresa nel pomeriggio «per ringraziare le forze dell’ordine». In prefettura ha fatto un luongo elenco di nuove misure: lo «spazza clan» per smaltire l’arretrato nei tribunali, l’istituzione di un commissario straordinario in città, nuove assunzione e, per le Universiadi 2019 a Napoli, 500 militari in più. Mentre il leader leghista proseguiva nella sua campagna elettorale, un presidio di manifestanti a piazza del Plebiscito contestava le sue politiche e, in particolare, quelle sui migranti.

Come in una partita a scacchi, anche l’altro vicepremier ha fatto la sua mossa. Oggi pomeriggio Luigi Di Maio sarà a Napoli per incontrare «le articolazioni dello stato che hanno contribuito ad arrestare i due delinquenti» e poi al Santobono da Noemi: «Il ministro ha cancellato tutti i programmi in agenda per andare a dare un abbraccio alla famiglia – ha comunicato il suo staff -, ringraziare le forze dell’ordine e i medici». Il sindaco Luigi de Magistris nel pomeriggio è stato al Santobono: «Questa città non l’Afghanistan, non è il Medioevo e non è allo sbando», aveva spigato commentando gli arresti.