Il comizio di Matteo Salvini oggi alla Mostra d’Oltremare di Napoli è stato prima cancellato dall’ente Mostra e poi imposto dal Viminale. Oliviero, membro del cda dell’ente al 66% del comune, ieri ha spiegato dopo l’incontro in prefettura: «Rescindiamo il contratto con Gianluca Cantalamessa (di Noi con Salvini, ndr), alla luce delle proteste. Rinunciamo agli 11mila euro del fitto. Abbiamo attività in concomitanza e dobbiamo tutelare i luoghi».

Gli attivisti riuniti nella sigla Mai con Salvini avevano occupato dalla mattina il Palacongressi, impedendo l’allestimento del palco. Il leader della Lega ha annunciato: «Sarò comunque alla Mostra alle 17. Lo stato a Napoli non esiste, è nelle mani dei centri sociali, della camorra, dell’illegalità. Minniti deve intervenire». E Minniti in serata è intervenuto dando disposizioni al prefetto per far tenere l’iniziativa a Salvini. «Non vogliamo chi sparge odio» in commento del sindaco de Magistris. Confermato anche il corteo di protesta degli attivisti (partenza ore 14 piazza Sannazaro). I movimenti ieri hanno diffuso uno zibaldone del Salvini pensiero: dal coro da stadio antinapoletano del 2009 fino a «Al Sud non fanno un cazzo dalla mattina alla sera» del 2013.