«Nessuno di noi dell’Ncd si è mai sognato di ipotizzare la partecipazione alle primarie del Pd a Napoli»: Maurizio Lupi è categorico. «Il Pd – rincara – è un partito spaccato, con grandi responsabilità verso Napoli. Noi siamo alternativi». Un paio di ore prima il coordinatore regionale, Gioacchino Alfano, aveva già bocciato l’ipotesi di partecipare alle primarie con i dem: «Si tratta di una questione interna a un’altra forza politica». Il partito di Alfano sbatte la porta in faccia al Pd, ma cosa ha innescato la reazione? Mercoledì sera le agenzie battono il lancio: «Ncd in primarie di coalizione con il centrosinistra»: l’accordo sarebbe stato raggiunto durante la riunione promossa dalla segreteria provinciale «riproducendo, anche in vista delle comunali napoletane, lo schema politico che sostiene l’alleanza di governo nazionale». La mattina dopo, però, prevale l’imbarazzo generale: mal di pancia a Napoli e a Roma, corsa alla smentita.
La segretaria regionale del Pd, Assunta Tartaglione, dopo aver incassato commenti avvelenati da destra e sinistra, nel pomeriggio prende le distanze dall’omologo provinciale, Venanzio Carpentieri: «Sulle alleanze nessuna scelta estemporanea, ma solo l’avvio di percorsi che devono essere condivisi non solo a livello locale. I contatti intrapresi dalla segreterie provinciali del Pd e Ncd sono da intendersi solo quale inizio di un eventuale confronto, che non contempla la partecipazione di Ncd alle primarie».
I due partiti sono in fase di avvicinamento fin dalle regionali, l’alleanza per le comunali è sicuramente sul tavolo ma è più facile che si concretizzi se si arriva al ballottaggio. Mercoledì ci sarebbe stata una fuga in avanti, non concordata, di alcuni esponenti di entrambe le formazioni. Tommaso Ederoclite, della segreteria provinciale, accusa: «Carpentieri la smetta di mettere in difficoltà il partito. La segreteria regionale e quella nazionale intervengano». Alla fine Carpentieri fa ammenda: «Al tavolo dell’alleanza di centrosinistra per la prima volta c’è stata la partecipazione di Campania Popolare, che comprende Ncd. Ora vedremo quali esiti porterà».

Le acque nel Pd restano agitate: sabato Antonio Bassolino ha ufficializzato la sua partecipazione alle primarie; la sera stessa filtrava, tramite Ansa, la contrarietà del Nazareno; domenica i vicesegretari Serracchiani e Guerini avevano annunciato l’introduzione, nel regolamento delle primarie, della norma per tenere fuori gli ex sindaci; lunedì le polemiche e la richiesta di ritirare la norma; infine ieri il caso Ncd.
I più contrariati sono gli esponenti nazionali della minoranza dem. «Renzi ha chiesto al Pd una moratoria fino a gennaio sulle primarie – il commento di Roberto Speranza – dopo un maldestro tentativo della sua segreteria di cambiare le regole contra personam. Nel frattempo arriva però l’annuncio che Ncd a Napoli parteciperà alle primarie del Pd. Basta giochi delle tre carte. E soprattutto basta Partito della Nazione. Dobbiamo ricostruire il centrosinistra e non si può con una forza politica che si chiama Nuovo Centrodestra». Prudente il renziano Francesco Nicodemo: «Qualsiasi sia la scelta, non deve essere estemporanea. Ci sono gli organi preposti in cui si discute e si sceglie insieme».
Sergio Lo Giudice (Retedem) invoca il commissariamento: «Chiediamo a Renzi di proporre alla direzione nazionale la nomina di un commissario che riporti il Pd napoletano a una gestione rispettosa delle regole statutarie. Questo episodio fa seguito all’imbarazzante indagine su dirigenti regionali in relazione al processo a De Luca, altre realtà territoriali sono state commissariate per meno». Bordate da Arturo Scotto, di Si «E’ sotto gli occhi di tutti la mutazione genetica in atto nel Pd, sempre di più partito di centro sbilanciato verso destra».