A un checkpoint Vassily sorride al nostro compagno di viaggio e chiede come vanno le cose. Ha gli occhi azzurri chiarissimi e qualche ciocca di capelli biondi che escono dal cappuccio, non riesce ad appoggiarsi bene al finestrino a causa del giubbotto antiproiettile che gli impedisce i movimenti. «Droga e armi come al solito?», chiede con un sorriso schietto ed espansivo. «Sì, per gli organi non ci siamo ancora attrezzati» gli rispondiamo. «MA LA SITUAZIONE verso Kherson com’è, ci tornate?». Si raddrizza e fa segno di accostare, come fanno i militari di guardia quando vogliono controllare il bagagliaio delle auto...