«Ribadiremo in tutte le sedi che l’atto di ritiro della revoca delle autorizzazioni ai lavori del Muos è illegittimo». Ad affermarlo gli avvocati Paola Ottaviano e Sebastiano Papandrea dei Comitati No Muos all’uscita del Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo chiamato a decidere sul ricorso del Ministero della difesa contro la sospensione dell’installazione del terminale a Niscemi. Un contenzioso Stato-Regione siciliana divenuto inutile dopo l’inatteso dietrofront della giunta Crocetta che il 24 luglio ha revocato la revoca al Muos firmata a fine marzo.

«È singolare – affermano Ottaviano e Papandrea – che un funzionario regionale possa dichiarare decaduto il principio di precauzione per la tutela della salute dei cittadini, ritenuto preminente sopra ogni altro aspetto dal Tar che, il 9 luglio, ha confermato la legittimità dello stop alla costruzione del sistema di guerra». Davanti al giudice amministrativo, i legali No Muos e di Legambiente hanno poi denunciato che l’autorizzazione paesaggistica è scaduta il 18 giugno scorso. «La Marina statunitense non potrà riprendere i lavori all’interno della riserva naturale di Niscemi e sarà necessario avviare un nuovo iter autorizzativo. Un’eventuale prosecuzione delle opere sarebbe del tutto abusiva».

Intanto centinaia di attivisti hanno manifestato di fronte la sede della Regione per chiedere le dimissioni del presidente Crocetta e della giunta regionale. «Hanno tradito i siciliani, delegittimando gli esperti che loro stessi avevano nominato e che contrariamente all’Istituto Superiore di Sanità, organizzazione governativa, hanno documentato l’insostenibilità ambientale dell’impianto satellitare e i pericoli per il traffico aereo», ha dichiarato Nadia Furnari. Tra i manifestanti pure le Mamme No Muos di Niscemi e Caltagirone.

Nel pomeriggio una delegazione di niscemesi guidata dal sindaco Francesco La Rosa è stata ricevuta da Crocetta e dall’assessore all’ambiente Lo Bello. «È stato un incontro surreale», racconta Concetta Gualato, portavoce delle Mamme di Niscemi. «Lo Bello si è detta convinta che il Muos non comporterà rischi per gli abitanti. Quando abbiamo contestato che la relazione dell’Iss era stata purgata dei rilievi del prof. Zucchetti del Politecnico di Torino, ci ha detto che gli esperti della Regione erano di parte mentre l’Iss è il massimo organo competente in materia». Meno diplomatico Crocetta. «Si è infuriato perché non comprendevamo che ha evitato che i siciliani pagassero agli Usa risarcimenti per 18 milioni di euro per il blocco dei cantieri», ha aggiunto Gualato. «Il presidente ha detto al sindaco che denunciasse lui la Marina Usa nel caso in cui l’Arpa regionale dovesse segnalare il superamento dei limiti di legge delle emissioni elettromagnetiche. A me, che in lacrime spiegavo che con il Muos ci costringevano ad andare via da Niscemi, ha urlato Se ne vada via allora».

Dalla notte scorsa gli attivisti No Muos occupano l’aula consiliare del Comune di Niscemi. L’occupazione è stata intrapresa a conclusione di un consiglio comunale straordinario in cui erano state richieste inutilmente le dimissioni della giunta e dei consiglieri come atto di protesta con i governi nazionale e regionale. «Le dimissioni sarebbero state un segnale di coerenza verso le lotte contro l’ecomostro Usa», commenta Fabio d’Alessandro del Presidio di Niscemi. «Continueremo a oltranza l’occupazione, facendo appello ai territori, alle associazioni e a tutti i siciliani perché quest’estate si uniscano a noi per impedire la ripresa dei lavori». Cinque consiglieri comunali eletti con il Pd e il Megafono minacciano comunque di abbandonare il partito e il movimento di Crocetta. «Siamo sgomenti per una scelta che disconosce i nostri diritti», spiega il capogruppo dei democratici Gianluca Cutrona. Il Pd regionale continua a mantenere invece un imbarazzato silenzio. Solo Fabrizio Ferrandelli, segretario della commissione ambiente dell’Ars, ha definito «grave» l’atto del governo regionale. «Se il Pd non vuole essere censurato dai siciliani censuri Crocetta», ha aggiunto.

Sul piede di guerra il M5S. «Quella dell’Assessorato all’Ambiente è una decisione scellerata e irrispettosa del pronunciamento del Tar», commenta Francesco Cappello. «Crocetta deve tornare indietro sui suoi passi. Il Muos non è una questione privata del suo governo con il ministero della Difesa, ma riguarda tutti. In caso contrario ne tragga le debite conseguenze». Di «tradimento ai danni della Sicilia», e il Prc di «farsa di Crocetta».