«L’azione è dimostrativa. Il sacco deve contenere cose leggere e non maleodoranti». È la necessaria regola di ingaggio per un sit in convocato stamattina sulla scalinata del Campidoglio. L’appello è partito dalla rete: «Sulla scalinata manifestiamo senza bandiere per la città pulita. Ognuno porti un sacco di spazzatura con sopra scritto il nome della sua via». Nella capitale si moltiplicano le manifestazioni di protesta per l’emergenza rifiuti. Il 3 luglio scorso è stato il giorno del «Monnezza day» dello scorso 3 luglio, una specie di girotondo del sacchetto abbandonato.

Oggi nel pomeriggio alle 18 da piazzale Ostiense partirà invece la «marcia per la dignità e la salute pubblica» convocata dall’VIII municipio e dal suo battagliero presidente, il giovane Amedeo Ciaccheri.
«Roma e i suoi abitanti stanno pagando un prezzo troppo alto per inefficacia della sindaca. È ora che dai territori nasca un’alternativa credibile all’incuria a cui ci ha abituato il M5S», spiega, «Si può governare con attenzione la città: nei quattro municipi di sinistra lo stiamo dimostrando». Ma occorrono risposte «urgenti e concrete», continua Ciaccheri, «Più volte, insieme agli altri presidenti dei municipi, ho ribadito alla sindaca piena disponibilità per una collaborazione al coordinamento degli interventi necessari. Ama è allo stremo: le condizioni di lavoro degli operatori ecologici sono degradanti e i vertici dell’azienda non hanno soluzioni». Dopo l’ordinanza emanata dalla regione per ripulire la città «è ora che la sindaca faccia la sua parte. Noi ribadiamo disponibilità a collaborare, ma non siamo più disponibili ad aspettare oltre». Oltre ai comitati di quartiere locali e cittadini, alla marcia ha aderito il Pd di Roma e i lavoratori dell’Ama.

Ieri pomeriggio intanto si è riunito il tavolo fra i 15 minisindaci e la sindaca ha presentato un programma in cinque fasi per l’individuazione progressiva di aree trasbordo da subito fino a ottobre, quando il sistema dovrebbe andare a regime. d.