Rivelazione, insieme a Highsnob, dell’ultimo Festival di Sanremo, Hu (alias Federica Ferracuti) ha pubblicato il sorprendente esordio Numeri primi, 11 tracce sospese fra elettronica ed intimismo che, nel loro insieme, diventano un vero e proprio atto d’amore verso l’irriproducibilità «tecnica» di ogni essere umano.

Mescolando ritmi clubbing (la cavalcata La versione migliore di noi), dubstep, il French Touch di Kavinsky e della Ed Banger Records (nella bellissima Avec Moi) e le dolci armonie dei Sigur Rós, la cantautrice e polistrumentista marchigiana affida le sue liriche potenti e catartiche a un’esplorazione electro a 360°.

Senza timore di congelare emozioni e sentimenti attraverso synth a tappeto e filtri vocali ma, al contrario, trovando una sintesi perfetta fra moti del cuore e sperimentazione musicale. Un’elettronica dunque che, in certe tracce, si avvicina allo shoegaze, come nella struggente Mamma, toccante lettera d’amore dove Hu racconta il coming out in famiglia.

O il duetto Guai, con Francesca Michelin, dove passa dai ritmi di The Bloody Beetroots a una coda strumentale, in puro stile dream-pop, che ricorda gli A.R. Kane e gli M83.